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Cine Italia a € 3.50: Apoteosi del rosso profondo
Nell’estate di grande affluenza tutti hanno preferito il cinema a prezzo intero
Quadri a due velocità, il film Profondo Rosso riluce sul disastro dei film italiani

Tra giugno e settembre 2023 gli spettatori al cinema sono aumentati a ritmo esponenziale rendendo la stagione estiva altamente redditizia come mai era accaduto. Le estati anche nei periodi prepandemia avevano favorito solo in discreta misura e in presenza di blockbuster l’interesse per la visione nella pubblica sala. Quest’anno i numeri hanno fatto parlare di un boom ineguagliabile che somma 19 milioni di biglietti venduti nei cinema italiani,e il Ministero della Cultura sostenitore dell’iniziativa promozionale cerca di prendersi meriti non esattamente suoi. Attraverso Cinema Revolution,marchio promosso dal 11 Giugno al 21 Settembre con le associazioni di settore si è voluto incentivare uno stimolo maggiore verso i film su grande schermo,in particolar dal 16 giugno al 16 settembre per quelli italiani (molti) ed europei (pochi),fissando prezzo d’ingresso a € 3.50. Il sostegno è stato realizzato con un investimento di 20 milioni di euro stanziati dal Ministero per marketing e soprattutto utili a ridurre il costo del biglietto. Per chiarire l’intervento integra un forfettario prezzo di entrata stabilito in €.6.50 a favore di esercenti e distribuzioni lasciando allo spettatore il pagamento di soli € 3.50. Il Ministero della Cultura,che nella sua più recente denominazione richiama tempi ruggenti del passato,in ragione anche di un nuovo tipo di politica a vocazione identitaria,ha indirizzato questo sconto onde favorire un boost per le produzioni italiane. Consideriamo come i film italiani lanciati nel periodo esaminato saranno una cinquantina,ma il box office che uscirà dall’estate offrirà per loro dati deludenti favorendo una doppia classifica che ha scritto un voto inappellabile sulle preferenze del pubblico. Cinema Revolution ha portato in emersione quello che gli italiani vogliono vedere al cinema lasciando a inopportuni richiami nazionalisti scarso margine d’adesione. Senza tener in conto della riduzione del prezzo gli spettatori hanno preferito senza indugio le pellicole internazionali programmate a costo intero,quasi un ironico voltafaccia al battage ministeriale. Come andremo a vedere in termini di presenze (Quadro a lato) i prodotti dell’industria cinematografica italiana più visti nella particolare Top 10 hanno registrato cifre minimali e il film meglio piazzato sarà addirittura un francese Jean du Barry – La Favorita del Re (219.500),una delle poche produzioni europee del ranking,seguito da Io Capitano (171.500) che iniziava il suo percorso verso la fine della promozione. A fronte di uscite capillari con molti schermi le produzioni nazionali raccoglievano ogni giorno per ciascuna sala spettatori in numeri da palmo della mano. Per singolarità il premio di film meno visto dell’estate andrà a Uomini da Marciapiede (5900 presenze). Le pellicole segnalate in questo raggruppamento che offre una nitida immagine del trend toccheranno un totale a 765.434 biglietti venduti.

Cinema Revolution
ha purtroppo resi evidenti diffidenza e un appeal molto basso nei confronti dei film italiani. Si fa presto ad intendere per umorismo nero che la tendenza non sarebbe cambiata nemmeno con disponibilità di biglietti gratuiti. Il freddo rapporto verso il cinema italiano fu registrato anche nel periodo tardo primaverile,se guardiamo a titoli raccomandati e distribuiti da grandi gruppi in duecento/ trecento sale crollati all’esordio senza appello. La Caccia fu visto nel primo weekend da 9000 persone e poi sparì,mentre Denti da Squalo non supererà le 50.000 presenze dopo un mese di repliche. Il biglietto ridotto non ha di certo favorito maggior interesse e performance rispetto a quanto accadeva prima,l’anno in corso ha dato spinta e buon successo soltanto a nomi garanti quali Nanni Moretti e Marco Bellocchio. Sotto ogni punto di vista abbiamo assistito all’apoteosi del rosso profondo sebbene un picco spuntò proprio con Profondo Rosso. Non è un gioco di parole ma annuncia una sorprendente effigie conseguente alla relativa programmazione del classico di Dario Argento. Il film del 1975 veniva riproposto a 3.50 euro nel mese di luglio,il richiamo della storia creava una miscellanea di trasporto e gradimento da buona corsa al posto. Almeno per qualche giorno le sale vedevano medie di presenze molto alte da far gridare al miracolo e il cinema italiano deve essere grato alla piccola casa di distribuzione indipendente che ha guidato l’iniziativa. Le dieci giornate in cui il celebre,magistrale thriller è rimasto nei cinema,appena venti,faranno contare 9500 spettatori in pratica una media di 70 ingressi al giorno per schermo. Un risultato che nessun film italiano del gruppo esaminato ha mai raggiunto quotidianamente. In alcuni multiplex dove Profondo Rosso fu ospitato risultò terzo/quarto nell’arco giornaliero subito dopo film come,Mission Impossible: Dead Reckoning,Indiana Jones e il Quadrante del Destino. Questi ultimi titoli invece faranno parte del gruppo forte (Quadro a lato) giocando la propria partita senza necessità di ingressi scontati. Vinceranno alla grande le storie dal carattere universale come Barbie (4.333.000) e Oppenheimer,( 3.221.000)  che da soli raggruppano il 40% dell’intera biglietteria stagionale,non dimenticando i fantasiosi,intelligenti cartoon,Elemental e Spider-Man: Across The Spider Verse. Il totale spettatori dei primi dieci nella tabella ammonteranno a 13.444.000. Le pellicole vincitrici hanno incarnato senz’altro una dimensione ottimale di scelta qualitativa portando in rilievo il fatto che andare al cinema prima di tutto domanda esigenza di film stimolanti costruiti su storie originali e carismatiche. Il Dicastero per dichiarazione di un vice ministro dirà. “Questo risultato ci dimostra che quello cinematografico e audiovisivo è uno dei settori trainanti del lavoro,dell’economia e della cultura in Italia. Il Ministero della Cultura sta continuando a lavorare per aumentare gli investimenti sull’impresa cinematografica italiana”. Ufficialità e sistema di potere non approfondiscono dettagli fondamentali,ma attraverso il denaro pubblico contribuiranno a mantenere uno status quo che giova di certo alla casta cinematografica non certamente al rinnovamento indispensabile per avere una cinematografia migliore,all'opposto ora alla deriva nel paese come all’estero.