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Le Charts della Settimana
Box Office: The Conjuring al ricavo finale
L’ultimo capitolo della saga horror di maggior successo incassa alla grande
Una spinta che fa correre Il Rito Finale in ogni paese tra attesa ed empatia

The Conjuring Il Rito Finale, Un successo in crescita
The Conjuring Il Rito Finale, Un successo in crescita
Quello realizzato da New Line e distribuito da Warner Bros,The Conjuring,si presenta con soli quattro episodi come il franchising più redditizio fra quelli vietati ai minori. Le storie che vedono protagonisti i coniugi Warren (Patrick Wilson,Vera Farmiga) sconfinano nell’horror-thriller ma sono state capaci di ricavare grandi cifre alla pari se non superiori dei generi più rassicuranti. La fedeltà del pubblico per le indagini paranormali dei protagonisti rivela interesse in oltre un decennio che segnerà stagioni da emozioni forti. Gli incassi dei primi due episodi della saga,The Conjuring (2013) e The Conjuring - Il Caso Enfield (2016),determinano una certa stabilità di afflusso che a livello mondiale oltrepassa 320 milioni di dollari ciascuno. Invece un drastico calo riportò il film del 2021,The Conjuring: Per Ordine del Diavolo,che rese poco sopra $ 206.000.000. Purtroppo il dato va annoverato nel periodo ovunque drammatico delle restrizioni pandemiche,basti apprendere che soltanto in Italia la pellicola totalizzò appena 2 milioni di euro e fu vista da un esiguo numero di spettatori (305.000). Il confronto con i primi giorni del programma italiano parla da solo,The Conjuring Il Rito Finale con quattro giornate di proiezioni arriva ad incassare 3.965.000 euro per complessive 470.000 presenze. L’attesa diviene motivo di enorme spinta che fa correre il capitolo finale,senza dimenticare quanto sia stata decisiva l’empatia distopica di Ed e Lorraine Warren andata aumentando nel tempo. I numeri non ingannano,dall’osservazione della media schermo (1235 ingressi) comprendiamo il rilievo di cifre che possono competere nel nostro mercato con quelle di pellicole dal target molto più tradizionale e di riferimento familiare. All’estero rilevamenti variegati ed espliciti accompagnano un andamento altrettanto incisivo che fa volare i botteghini. La Germania consegna un’apertura quasi simile ma sotto a quella dell’Italia rilevando 398.000 spettatori,va menzionato che The Conjuring Il Rito Finale ha relegato nella seconda piazza uno dei maggiori successi dell’anno,il tedesco d’avventura,Das Kanu des Manitu (3.200.000 presenze). La Spagna con un box office che si dimostra in netta crescita offre a The Conjuring Il Rito Finale una grossa opportunità di slancio. Il film guadagna subito 4.410.000 euro stabilendo una somma ben più alta rispetto all’Italia che vuol dire 554.000 biglietti venduti nel weekend. Molto buono diverrà il primo score segnato nel Regno Unito dove scala di gran carriera la vetta superando in graduatoria e nel totale degli introiti il precedente leader,I Roses. Attraverso un ricavo di 6.777.000 sterline contrassegna il primato lasciandosi alle spalle una storia apprezzata con i beniamini locali,Benedict Cumberbatch e Olivia Colman,fermando la loro performance all’incasso di 5.357.000 sterline. Dagli Usa il conteggio di 84.000.000 in dollari segnala il miglior risultato di opening negli Stati Uniti dell’intera saga. I precedenti episodi all’esordio si erano attestati sui 40.000.000 quando invece The Conjuring: Per Ordine del Diavolo non riuscì a superare 20 milion. Il Rito Finale a livello internazionale nel totale in sette settimane andrà oltre la soglia dei 480 milioni di dollari divenendo il maggior successo di tutto il franchising.
Cinema & Business
Sorrentino: Parthenope e la catena dei flop
Il film incassò solo in Italia ma ha totalmente fallito nei box office esteri
Una tendenza poco analizzata che riguarda tutto il cinema italiano d’oggi

Parthenope: Immagine del film
Parthenope: Immagine del film
Chi segue il cinema e fa attenzione alle particolarità dei film non viene gratificato certo da idonei feedback. In un’ottica di mercato dominante i film rispondono alle sole logiche di ogni prodotto e appassionati o cinefili nella pratica rileveranno il medesimo trattamento corrisposto ad altre tipologie di consumatori. Divengono primarie nel panorama mediatico le informazioni poco dettagliate,magari sostenute da info lapidarie e molto cariche di stili pubblicitari spesso distraenti sulle reali condizioni di un settore. Notiamo da tempo come l’informazione radiotelevisiva privilegi le notizie di propaganda,quelle dei comunicati stampa redatti da chi monopolizza le testate e nello stesso momento produce quei film. Così veniamo a sapere di frequente che pellicole italiane in evidenza sono vendute in decine,probabilmente in un centinaio,di paesi del mondo. Oggi diviene fondamentale per le cinematografie avere uno sbocco internazionale,ma per una verità non annacquata e motivata dalle analisi delle cifre dedurremo che le produzioni del cinema italiano all’estero vanno e continuano ad andare male. Non serve per un film essere soltanto venduto in un determinato territorio,ciò che conta resta il connubio con il pubblico avvalorato da una sola statistica sicura e resa possibile dai box office. Perciò constatiamo da anni che i film italiani sono in crisi cronica di preferenza estera,e mentre la caduta libera si sta rivelando abnorme anche in Italia notiamo da recenti dati il difficile esordio in Spagna di pellicole che in patria erano state big al botteghino. Diamanti di Ozpetek è uscito a luglio 2025 nella penisola iberica ottenendo una breve permanenza nelle sale dove è stato visto da poco più di 20.000 spettatori con incasso che non supera 150.000 euro. Nel weekend di fine agosto giunge nei cinema spagnoli,FolleMente,ma l’esordio fissa soltanto il 22° posto determinato da € 25.936 e 3801 ingressi. C’è un film che ha sintetizzato grosse aspettative internazionali ma alla prova del pubblico dimostrava rilevanti fragilità. Parthenope di Paolo Sorrentino grazie alla solida partnership con Pathé e con l’americana A24 lasciava intravedere un ampio ritorno dal giro mondiale. Venduto e distribuito in una cinquantina di paesi otterrà un risultato complessivo di basso profilo. Nonostante l’esito negativo al Festival di Cannes 2024 nel mese successivo di ottobre raggiunge in Italia il suo score più alto (€ 7.500.000) con oltre 1 milione di presenze pur non entrando tra i primi dieci incassi dell’anno. Ben diverso quando esce a marzo 2025 in Francia,paese molto cinefilo che non scordava il concorso di Cannes,in breve verrà smontato raggiungendo quota finale a 89.000 ingressi equivalente di una posizione intorno alla 160° nella classifica 2025. Paolo Sorrentino non gode più dell’effetto Grande Bellezza causa prove non all’altezza che si sono susseguite negli anni. Sembrano trascorse epoche lontanissime,ma la presunta grazia ispirata del regista è restata immune alle critiche unicamente in Italia che rimane il solo paese dove riceve ancora riconoscimenti. Quando Parthenope arriva negli Stati Uniti pesa il modesto appeal di una storia esclusa dai premi che contano sommando in definitiva $ 289.000 ovvero sulla 250° posizione nella chart dell’anno. Il miglior risultato sarà conteggiato in Spagna con 110.000 presenze,dalla Russia entreranno al cinema in 85.000 e nel Regno Unito beneficerà di una breve apparizione esordendo a 61.000 sterline. Una delle peggiori performance viene segnalata in Germania in cui Sorrentino non oltrepassa i sette giorni ad aprile 2025 con sole 5856 poltrone occupate che non hanno permesso ulteriori proseguimenti. Parthenope aveva un budget che talvolta non presentano produzioni Usa,superiore a 26 milioni di euro,finirà per sommare un introito di 9.900.000 (euro) nel percorso globale scrivendo un risultato nettamente deficitario che deve far meditare.
La Redazione