Troppo spesso siamo stati abituati dalla costanza dei numeri a vedere quanta indifferenza si andava presentando nei confronti delle visioni al cinema constatando in quale misura gli italiani per buona parte avevano dimenticato una cultura basilare. L’estate di quest’anno ha invece sciorinato dati straordinari divenendo d’incanto e miracolosamente stagione più fertile di tante mensilità invernali grazie soprattutto a
Barbie e
Oppenheimer. Se il film sul mondo Mattel è stata una gran scommessa vinta nondimeno consideriamo il successo della storia di Christopher Nolan un aperto segnale di credito verso una vicenda intrigante e nel medesimo attimo ricchissima di fermenti. Ambedue hanno rappresentato l’idea positiva di un fiume di magnifica portata che con le sue acque irrora la natura attorno restituendo buona forma al settore,ma le sorprese non vanno limitate alle sole cifre complessive. Aspettavamo dal debutto italiano di
Oppenheimer per certo un ottimo risultato che nelle proporzioni potesse riproporre analogie con quanto già osservato a livello internazionale
. La pellicola di Nolan non solo ha misurato un eccellente impatto ma supererà nel weekend d’inizio,in termini d’incasso e spettatori, l’esito di
Barbie realizzato un mese prima che sembrava inarrivabile. L’uscita di
Oppenheimer verrà vista da 1.120.000 persone pari all’incasso di € 8.923.000 mentre
Barbie aveva riportato 993.000 presenze corrispettivo di € 7.717.000. Per maggior precisione le programmazioni di
Barbie contemplano allo start un giorno in meno rispetto a
Oppenheimer perciò va ricordato che nel periodo omogeneo di sette giorni la situazione cambierà un po’ con il primo a € 12.700.000 e l’altro fermo su € 11.700.000. Sta di fatto che quello analizzato come un testa a testa nei cinema italiani vedrà
Barbie prevalere di una scollatura (+8%) sul film con Cillian Murphy,tuttavia questa combattuta gara virtuale non troverà corrispondenze altrove. Nei box office mondiali la forbice tra i numeri relativi alla contemporanea opening delle due produzioni ha presentato differenze molto più nette a favore della storia diretta da Greta Gerwig
. Negli Usa i primi tre giorni fotografano una difformità che visualizza +49%,mentre in Francia il botteghino risponde con +33% alzandosi oltremanica quando in Gran Bretagna diviene +41% e aumenta vistosamente in Spagna (+52%),ma dalla Germania segnalano una forte riduzione della distanza da
Oppenheimer che si salda in +19%. Dopo due mesi le cifre sono praticamente stabilizzate con soltanto qualche parziale aggiustamento che si smuove tra Francia (+25%) Germania (+32%) e Spagna (+44%). Movimenti di spettatori che con ogni probabilità fanno anche emergere dinamiche di preferenza del pubblico variabile attraverso le latitudini.
Oppenheimer sta permettendo al suo autore di tornare sui grandi livelli internazionali con 910 milioni di dollari (dato provvisorio),un picco ottenuto un decennio fa da
Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno (1 miliardo di dollari). In particolare la performance che si sta maturando in Italia avvalorata dai dati sopra metterebbe in luce un gradimento proporzionale molto più alto di altri paesi. La calda aspettativa,la forte continuità di afflusso,aspetti inattesi registrati dal lavoro di Christopher Nolan che pongono perlomeno un altro interrogativo. Quale caratteristica anomala stanno rivelando gli italiani dinanzi all’opera sul padre dell’Atomica? Sicuramente attratti dai segreti intimi e di pensiero insiti nel film mostrano qualcosa di pregevole che mancava da diverse stagioni. Scordandosi dell’indifferenza cronica sono discesi con coraggio nel magma puro che costruisce,modella,approfondisce,accettando di nuovo l’ideale cinematografico del sogno lucido. Uscire di casa in massa esprime un gesto rivoluzionario che unisce nel nome di una pellicola da penetrare e non certo facile. Ma quel contatto sarà sentirsi adiacenti a temi fondamentali che scuotono la coscienza di un mondo senza barriere.