Chi osserva con attenzione l’universo Pixar,la divisione sperimentale Disney,non si sarà lasciato sfuggire le novità che hanno contraddistinto questa factory nel panorama sempre più congestionato dell’animazione. Durante gli anni scorsi sono emerse storie che,seppur in continuità con la ricerca innovativa del marchio,andranno ad evidenziare uno strappo in tema di rappresentazioni e di conseguenti scritture dei capitoli. L’inventiva possiamo circoscriverla principalmente in un paio di produzioni che grazie agli aspetti contenutistici e della grafica fisseranno un impatto rivoluzionario così forte da entrare a buon diritto nella Storia del cinema. Nel 2017 Coco è stato pioneristico per aver saputo compenetrare nel disegno animato soluzioni apparentemente inconciliabili come la descrizione tridimensionale del mondo materiale fuso nelle immaginazioni metafisiche di un infinito adiacente. Lasciò un segnale imponente venendo ricompensato dal gran favore del pubblico,ma nel 2020 tale espressività dal tono prossimo all’informale modellerà un film dai lineamenti d’avanguardia ancor più accentuati. Soul divenne l’ideale prosecuzione evolutiva del precedente portando i livelli dei tratti e dei fondali a rendere nel disegno una definizione plausibile del senso di astrazione. Una spazialità insolita che senza perdere di vista l’idea della prospettiva costruisce nelle sequenze un rinnovato e alternativo grado di profondità in compiuta aderenza ai temi del racconto. La sua fortuna in termini economici venne molto annacquata per l’impossibilità di presentarlo nei cinema in stagioni di chiusure pandemiche,ma bastò la sola programmazione streaming per lasciarlo impresso nella memoria. Elemental estende e realizza con altrettanta dote questi segmenti creativi lasciando che il voler essere sperimentali si esplichi nuovamente con ferma coerenza realizzando il cartoon più bello dell’anno. Gruppo artistico e co-sceneggiatori nuovi ma continuità nell’espandere un progetto che edifichi un’altra,ambiziosa architettura. Se l’insondabile e le sue magnetiche ramificazioni accompagnano i caratteri,quando le energie guidano le emozioni,troveremo vive le trasformazioni delle creature che forgiano vite e strade. Sono gli elementi che conferiscono agli esseri del film la chimica,giusta o improvvida,per viaggiare nell’esistenza stabilendo audaci e rappresentativi stati interiori che rilasciano essenza,diversità,scoperta. Elemental ci incanala in un ipotetico quanto definibile punto più alto d’osservazione che faccia emergere con nitidezza la visibilità del divenire. Trovano cifra espressiva personaggi curiosi e motivati introducendo nelle fisicità tocchi di rilievo pienamente personali ma che determinano per certo atteggiamenti di specie. Il ricorso alle tradizionali definizioni antropomorfe si stempera generando sembianze basate su caratteristiche costituenti La somatica dei requisiti ancestrali permea i volti e stilizza i corpi dei Fuochesi quanto mai illusi o disillusi di poter adattarsi in un ambiente prevalentemente opposto alla loro natura. Element City è la metropoli delle competizioni che fa dominare componenti e temperamento d’acqua,considera nella sua genetica la parvenza del cambiamento inglobando sogno,miraggio e l’impressione di un mondo plasmato nelle differenze. I presupposti delle forme permettono al film di mettersi a suo agio nell’intreccio e preparare il pubblico a metabolizzare con rispetto anche temi contenutistici di respiro concettuale. Tutto contribuisce al raggiungimento di un’estetica aggiornata da format e consistenza che in giro non è usuale individuare spesso.