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Un film nel mito: La Prima Notte di Quiete
La storia senza età di Valerio Zurlini influenza ancora per il suo carisma
Alain Delon, Rimini e Piero della Francesca in un mix di segni affascinanti

Alain Delon é Daniele il professore
Alain Delon é Daniele il professore
Una pellicola che dimostra tuttora grande potenza e forza comunicativa,non capita spesso con i film che hanno oltrepassato la soglia dei decenni. La Prima Notte di Quiete rappresenta il carisma della vitalità artistica perché ancor oggi riesce a trasmettere quel pathos di emozione istintiva propedeutica per accedere alla forma più limpida di classicità. Il film rende incisiva una folgorante e malinconica poetica che emana come se i nostri occhi,le nostre menti,si ponessero davanti ad un affresco concedendosi all’effluvio di sensazioni attive,alla gioia di un incanto ineguagliabile senza rilevare i limiti dettati dalle stringenti frontiere cavalcate dal tempo. Diretto da Valerio Zurlini,interpretato da Alain Delon e Sonia Petrova,circondati da un gruppo di attori molto aderenti alla particolare ambientazione,Giancarlo Giannini,Renato Salvatori, Adalberto Maria Merli,Lea Massari,Alida Valli e Salvo Randone,uscì nell’ottobre 1972 fissando un percorso speciale durante la permanenza nei cinema. Resterà negli annali con un record che peraltro oggi nessun film italiano si sognerebbe di battere,perché in quella stagione evidenziò nel pubblico un magnetismo unico coinvolgendo aspetti spiccatamente culturali e riflessi dalle notevoli implicazioni di costume. Andarono a vederlo oltre sette milioni di spettatori,venne superato da un altro memorabile fuoriclasse,Il Padrino di Coppola,e solo pochi volarono più in alto (Terence Hill e Bud Spencer con Più Forte Ragazzi!). Il suo successo rispetto alla norma delle produzioni italiane è stato atipico essendo Il film di Zurlini una storia totalmente drammatica quanto mai difforme dal trend locale che predilige la commedia. In Francia superò il milione d’ingressi nonostante venne presentato in edizione stravolta dalla censura,ma proprio quest’anno la cultura d’oltralpe ha reso merito,giustizia alla pellicola ripresentandola integralmente nelle sale dopo un nuovo e appropriato approfondimento critico. Tagli e imbarazzi che tuttora al contrario sembrano contraddistinguere le programmazioni televisive quando passa La Prima Notte di Quiete. Quell’attimo di nudo in cui la protagonista scoprirà il disagio tra purezza e peccato è scomparso dal teleschermo in una recente programmazione su RaiUno disarcionando dalla chiave di lettura un passaggio espressivo non certo secondario. La romantica storia tra il professore e la giovane studentessa ha fatto breccia per un affascinante mix di situazioni,segni e significati,che donano all’opera una dimensione estetica resa incredibilmente permeante dai contrasti. Un amore glaciale e nello stesso momento irresistibile che sublima la passione tra un uomo e una donna profondamente diversi,ma attratti dal reciproco disagio e dalla comune avversione verso un ambiente mediocre,subdolo,nonché letale per le loro anime.

Sonia Petrova é Vanina
Sonia Petrova é Vanina
Richiami letterari e la fusione di impressioni nate dalla pittura motivano un perfetto adagio esistenziale. Stendhal e Piero della Francesca sembrano offrire alla vicenda un contributo di archetipi molto stimolante all’interno dell’habitat che asseconda le ombre con risvolti scenografici dal forte appeal. La Rimini invernale è l’alveo notturno della disgregazione,fondali di spiagge nebbiose e mare burrascoso,che nondimeno sono l’essenza riflessiva per affrontare la riscoperta dell’intimo rivoltando i miti della solarità per i quali la città romagnola detiene primato. Calore,evasione,gioco,denaro,seduzione e sensualità,divengono il balletto amaro che assurge a ritratto spregiudicato dei comportamenti facendo vivere una figurazione altrettanto esplicita dove i destini del colto professore e di Vanina (Sonia Petrova) ritagliano un valore autentico. La storia è intercalata da una colonna sonora da sballo,Maynard Ferguson sottolinea con il sax alto il turbamento delle emozioni,The Supremes & Four Tops portano un contributo soul,mentre Ornella Vanoni (Domani è un Altro Giorno) fa da contrappunto quando sopraggiunge la malinconia lacerante. Valerio Zurlini è stato un autore erudito che ha messo in scena nella Prima Notte di Quiete molti temi personali e meditati introducendoli nella tradizione del grande cinema. Quel fremito doloroso ma suadente che si percepisce intriso di romanticismo e iconografica ricostruzione d’ambiente rimanda a Visconti altresì per la sceneggiatura scritta con Enrico Medioli. Alain Delon,in una della più intense interpretazioni della carriera,raffigura in svolta disperata e moderna il cerchio di un personaggio che suggella la fibra romantica di una personalità idealizzata sempre in lotta con l’inesorabile. Il coraggio maestoso,in amore e arte,di un eroe randagio che non teme la notte dove finiscono i sogni e non s’arrende al nichilismo della società. Incarnerà nei capitoli la sottile,liberatoria scintilla che risorge dalle ceneri di una vita sdraiata sulla devastazione. La costa adriatica che gli gira accanto rappresenta in maniera simbolica la casa del ritorno alle origini,l’utopia dove la caduta assume contorni di conflitto necessari a riagganciare lo splendore puro e sincero spezzato dal tempo. Un clima di fiero decadentismo che Zurlini seppe trovare a Rimini grazie anche alla fotografia estraniante di Dario di Palma e a tutta una serie di esterni opportuni tra Bellaria,Portoverde di Misano e Pennabilli. In quest’ultima località dell’entroterra fu realizzata nella Pieve Romanica la fondamentale e straordinaria sequenza della visita al dipinto di Piero della Francesca,Madonna del Parto,per l’indisponibilità a filmare presso la location dell’opera sita a Monterchi (Arezzo). Il realismo del territorio è soffuso dalla cifra espressionista nello schietto stile della pellicola,ma sarà l’osmosi con i potenti legami culturali a renderlo vivo anch’esso di entropico fascino rilucendo di eterna comprensibilità le relazioni dei protagonisti.
Franco Ferri