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La commedia c’è e batte un colpo
“Parto col folle” riporta in auge la commedia dissacrante e intelligente
I recensori colpiti dal politicamente scorretto,Paola Casella.”il regista fa una storiella puerile”

a cura di FRANCO FERRI

Robert  Downey jr.
Robert Downey jr.
Per svariati mesi abbiamo sentito tante esclamazioni sulle commedie italiane senza che queste rappresentassero nell’uso etimologico una giustificazione semantica appropriata. La commedia quando è vera,non la farsa,stabilisce una linea diretta con il reale. Nei film comici italiani le situazioni della realtà risultano totalmente assenti forse per scelta,probabilmente per negligenza. Oggi finalmente abbiamo visto una pellicola,Parto col folle,che fa del vissuto quotidiano un ponte adeguato verso modulazioni esistenziali alimentate dentro un road movie. Il genere quando porta marchio estero trova spesso difficoltà se non prevenzioni da parte di critici che ne faticano la comprensione mascherandola con sufficienza poco analitica. Non si spiegherebbero certe affermazioni che mostrano netta disattenzione al film ragione per cui Alessandra Levantesi Kezich de La Stampa dice...”Non è possibile che il protagonista(Robert  Downey  jr.)si lasci intrappolare da un figuro”(Zach Galifianakis), ma in questa immagine si alimenta la scommessa del film come pure una sua affidabile credibilità. Peter(Downey jr.)si trova in palese stato di confusione per l’imminente parto della consorte. Questo aspetto lo rende molto permeabile nelle difese provocando la scintilla che mette in moto l’inserimento dell’invadente,divertentissimo aspirante attore.

Paola  Casella
Paola Casella
Si forma una strana coppia che accende la trama,e se per Maurizio Porro del Corriere della Sera,”Tutto è teso all’esagerazione”, sarà anche possibile rilevare nel viaggio la scoperta di una percettiva traslazione della quotidianità attraverso parti della commedia che risolvono ansie tradotte in energetiche modulazioni esistenziali. Il sorriso non è una forma di evasione ma un utile strumento per superare le asperità. Si ride con sagacia grazie ad un pregnante uso dei dialoghi che sanno discernere il significato ampio di situazioni poggiate nella concretezza,estraendo un umorismo intelligente libero di colpire mente e cuore. Possiamo intenderlo anche per un esempio di storia politicamente scorretta che induce ad una sorta di anticonformismo arbitrariamente compreso da alcuni per pura volgarità. La vitalità di una comedy quando contiene una filigrana rarefatta mette in tilt il supporto culturale di recensori che si illuminano solo nello spazio di un orto domestico. Paola Casella di Europa non si pone dubbi…”il regista Todd Phillips commette l’errore di cavalcare la stessa orda di “Una notte da Leoni”.

Zach  Galifianakis
Zach Galifianakis
Quell’orda per lei insopportabile aveva nel carattere le potenzialità per ulteriori lavori comici un po’diversi e il film odierno riprende sembianze atipiche sceneggiando contrasti fra due differenti visioni del mondo che oltretutto faranno maturare intesa e amicizia. Senz’altro azzeccato il personaggio di Ethan(Galifianakis),in supporto a una condizione amabilmente stravagante e semplice ma di creativa perspicacia sulle orme di un nuovo Forrest Gump.La Casella prosegue…”il regista costruisce una storiella puerile che passa sottotraccia”… “Downey  jr dovrebbe fare di meglio,è ora che cambi agente”. Forse alla brillante penna critica di Europa pare sfuggita in questa occasione la linea di un viaggio che pone una scadenza (Due Date-titolo originale),mentre incalza un tono discretamente metafisico propedeutico per il raggiungimento di un traguardo iniziatico utile al rinnovamento di ciascuno. Altrettanto si può convalidare la scelta dell’agenzia per l’attore di New York,visto che negli ultimi due,tre anni ha contribuito al massimo successo nella carriera del cliente. La grinta recensoria di Paola Casella in ogni caso trova il nostro convinto apprezzamento e ci piacerebbe che lo stile e la schiettezza che la persevera fosse usato anche quando in visione,si fa per dire,c’è un film di Brizzi che definisce regista,”intelligente e preparato”.