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Il Grande Match con le Cine Opinioni
Kodak: Rivincita dopo tante fake news
La superiorità della pellicola sul digitale sta ritrovando spazio mediatico
Opinioni e distorsioni rivelano cause per ostacolarla ma ora arriva Imax

A cura di FRANCO FERRI

Justice League, girato anche in versione Imax
Justice League, girato anche in versione Imax
La pellicola cinematografica in queste stagioni è stata attacco di opinioni in malafede,praticamente ondate di fake news che hanno invaso l’informazione sostenendo con la presunta fine dell’azienda principe per eccellenza,Kodak,la parola fine ad un modo di scrivere l’immagine. Invece la società fondata da George Eastman continuava imperterrita a sfornare prodotti al top per le produzioni di film. Tutto era in atto per enfatizzare la tecnologia digitale,l’opinione pubblica doveva solo sapere che la pellicola apparteneva ad un mondo superato. Invece in quel settore specificatamente professionale dove si sperimentano nuove e sempre più raffinate prestazioni per carpire ogni sfumatura dell’immagine,si intuiva che il laboratorio del grande schermo dettava un’altra agenda rispetto alla definizione accettata per foto e prodotti consumer. Adesso anche la stampa tradizionale si accorge degli errori e cerca di correggere il trend. In una serie di articoli apparsi su Il Foglio versione web nel corso di quest’anno si guarda al “Ritorno della tecnologia analogica”, riservando ampio spazio proprio al marchio storico,Kodak,il cui risorgimento imprenditoriale secondo loro svelerebbe la “Realtà di un vintage in crisi”. Potete comprendere sorridendo cosa c’entri il termine vintage in questo settore dove la pellicola s’integra con macchine da ripresa ultratecnologiche e ricerche innovative,ma il giornale non fa molta differenza tra tecnica professionale e amatoriale. Eugenio Cau,in uno di questi passi contorsionisti vorrebbe scoprire il segreto della nuova meraviglia.“Come giustificare la risurrezione analogica? C’è chi dice che è un fenomeno meramente culturale,mosso dalla nostalgia più che dal buon senso”. Il problema del vintage resta un contesto deviante,ancor meglio il presupposto di una balla colossale data in pasto con assidua frequenza a scapito dell’approfondimento tematico. Semmai dopo un lungo periodo in cui l’enfasi del digitale sovrastava qualunque altra opinione si è ben capito che il tutto serviva su un piatto d’argento propaganda a cascate in favore delle multinazionali del settore,ma qualcosa si stava muovendo. Nick Bilton,editorialista del NewYork Times,annunciava,“Comincia il pentimento per le tante previsioni sbagliate in campo tecnologico”. In effetti se facciamo confronti tra l’immagine dell’emulsione in pellicola e quella costruita dal sistema digitale sono apparse,e continuano ad affiorare,lacune vistose che sfavoriscono di gran lunga l’opzione composta in pixel. Certamente il panorama della realizzazione film va rappresentato alla stregua di un’avanguardia,un po’ come la Formula 1 testa e collauda nuove tecnologie auto che in seguito potranno divenire disponibili di serie su strada,Kodak in questo continua a rimanere ininterrottamente un punto di riferimento per ogni avanzata.

Fabian Wagner direttore fotografia Justice League
Fabian Wagner direttore fotografia Justice League
Dal punto di vista produttivo la fabbrica della pellicola non ha mai smesso negli anni di fornire i mitici rulli di nastro in policarbonato ad uso professionale. Risulterà fuori luogo,frutto di inesattezze e non aggiornamento informativo quanto andrà ad affermare Maurizio Stefanini (Il Foglio),”Entro il quarto trimestre del 2017 si tornerà a produrre la pellicola Kodak per il cinema e per la foto”. Per il semplice fatto che celebri pellicole degli ultimi anni,dei mesi trascorsi,hanno realizzato e realizzano l’idea visiva sempre attraverso i fotogrammi 35 – 65 mm. Pensiamo tra le tante a quelle di James Bond con Daniel Graig,le storie di Quentin Tarantino o gli episodi di Star Wars,che per certo non hanno mai posto dubbi,scelgono di avere il massimo nelle sequenze,la loro non sarà per niente nostalgia da belle epoque. Qualunque direttore della fotografia potrà dirvi che una scena girata in pellicola offre un’alta definizione da grande schermo nettamente superiore ai cromatismi realizzati in digitale. Non esiste ad oggi alcun software e codice algoritmico che possa tramutare,far captare all’obiettivo tutte le gamme esistenti nella luce,mentre invece questo avviene attraverso l’emulsione chimica del fotogramma trasferendo enormi gradazioni di sfumature. La migliore soluzione non se la lasciano sfuggire produzioni recentissime. Per,Baby Driver – Il Genio della Fuga,verranno considerate due tipologie di pellicola,Kodak Vision3 250D e 5207,mentre per Wonder Woman (Vision3 50D 5203),Blade Runner 2049 (Vision 2383) e Madre! (Vision3 200T 7213). Tra quelle in uscita ricordiamo solo alcune tra le più attese,Justice League,Star Wars. Gli Ultimi Jedi, Assassinio sull’Orient Express, Jumanji - Benvenuti nella Giungla. La scoperta dell’acqua calda diverrà perciò virale,e appena finalmente si capacita,Enrico Cau va ad inneggiare il fenomeno pellicola,“Nasce dalla sua superiorità ancora imbattuta”. Il fotogramma possiede potenzialità di dettaglio e pastello molto performanti ma il rovescio della medaglia è dato dal fatto che essendo poi i film riversati totalmente in digitale per le regolari proiezioni su grande schermo,in molti casi possono perdere i livelli di perfezione raggiunti. La corsa alla digitalizzazione nei cinema rappresentò il definitivo passaggio del mercato hardware (proiettori 35 mm.) da aziende meccaniche medio grandi ma locali ai giganti transnazionali della tecno informatica,soprattutto incentivò straordinari risparmi economici per distributori ed esercenti. Una pellicola stampata con il film costava mediamente sui 1000 euro,lo stesso prodotto è oggi fornito in supporto hard disk riscrivibile (Dcp),del valore di poche decine di euro,ancor più non necessita di mano d’opera per il montaggio delle bobine. Le riduzioni di spesa su larga scala sono state il vero motivo fondante non l’affermarsi di una supposta evoluzione. Steven Overman dell’azienda creata da Eastman,dice.Kodak si impegna a continuare a produrre film come un mezzo insostituibile per creatori di immagini,per catturare la loro visione artistica”. Difatti la nuova tappa del progresso sta prevedendo la grande avanzata dell’Imax,standard per schermi ancor più grandi con una definizione sempre più elevata,e l’Italia al proposito resta molto indietro. Questo è un sistema di proiezione orizzontale con fotogramma di 70 mm,attualmente molti film prevedono una doppia versione a seconda delle sale. Dunkirk di Chris Nolan ha elaborato caratteristiche artistiche da esaltare proprio con questo mezzo,tra le pellicole più diffuse targate Imax, Blade Runner 2049,Thor: Ragnarok e stanno arrivando,l’ultimo Star Wars e Justice League,vero esperimento tecnologico diretto da Zack Snyder.
17 novembre 2017