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2018 storico: Italia fuori dal top 10 cinema
Per la prima volta negli annali i film italiani non compaiono nell’alta classifica
Solo quattro titoli su trenta posizioni, Bohemian Rhapsody vince sulla crisi

Il consuntivo e le statistiche che riguardano il 2018 consegnano numeri negativi anche per il cinema. Il trend in discesa iniziato qualche stagione fa raggiunge un record storico in relazione a numero di pubblico e incassi delle pellicole italiane. Nella classifica dell’anno trascorso (riquadro a lato) nessun film compare tra le prime dieci posizioni tra tutti quelli usciti nei cinema,ma se allarghiamo l’orizzonte su trenta posti chiave sono soltanto quattro le produzioni del made in Italy presenti. In questa seconda tranche della graduatoria i titoli delle produzioni sono,A Casa Tutti Bene,Benedetta Follia,Come un Gatto in Tangenziale,Amici come Prima. Quest’ultimo è un arrivo degli ultimi giorni di dicembre,dove viene ricomposta la coppia Boldi-De Sica,(968.332 spett.) cercando di far riassaporare il sapore del cinepanettone che pare scomparire dai gusti degli spettatori. In effetti questa tipicità fino alla prima parte degli anni duemila rappresentava ancora garanzia di successo premiata quasi sempre nella top dieci di ogni anno. Per gli appassionati di indagine storica ricordiamo che tra gli anni ottanta e novanta,quando le pellicole domestiche cominciavano a perdere discreta quota di mercato le classifiche annuali vedevano pur sempre una presenza di quattro,cinque film,e i commenti già parlavano di aperta crisi. Oggi cambiano tendenze che il cinema italiano non sembra centrare,ma ancor più si evidenziano i segni di una crisi vera,pressante,dove peraltro il pubblico preferisce affidarsi a film sicuri. A fronte di una distribuzione in sala di 210 pellicole tricolori si può ben comprendere quanto al cospetto di numeri tanto crudi possa determinarsi senza appello la sconfitta di un settore che non ha mai pensato e lavorato con i coefficienti dell’industria. Lo dimostrano gli stessi commenti dei responsabili delle associazioni professionali (ANICA,ANEC) che in margine alla presentazione di questi dati analitici hanno minimizzato la portata al ribasso degli eventi. Il 2018 si chiude con il trionfo di Bohemians Rhapsody (€ 21.275.707) raggiungendo quasi tre milioni di presenze che hanno sancito il timbro dell’anno su un film rappresentativo di un mito passato e presente. Domina la classifica Disney che con quattro pellicole distribuite (Avengers: Infinity War,Gli Incredibili 2,Il Ritorno di Mary Poppins,Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni) mantiene forte autorevolezza sul terreno dell’intrattenimento. Le presenze complessive nei cinema italiani ammontano a 85.903.642 che in rapporto al 2017 affermano un decremento pari a - 6,89% (rilevamento Cinetel),ma se partiamo dal 2016 la diminuzione assume toni macroscopici (- 25.31%). Determinante è la politica del caro prezzi,nella stragrande maggioranza dei casi non tiene conto di un potere d’acquisto reale non più al passo dei tempi con la spesa per il tempo libero. Gli esercizi cinematografici che stanno invece sperimentando la riduzione consistente del biglietto (tutti i giorni) rilevano forte incremento al box office,una verità da tramandare. In Spagna c’è più voglia di cinema,come osserviamo spesso nei nostri report,la biglietteria scrive 98 milioni di spettatori ma le differenze in proporzione sono impressionanti valutando 14 milioni di abitanti in meno rispetto all’Italia. Leader continentale resta la Francia con 200.500.000 biglietti venduti,mentre in Gran Bretagna si prevede che gli ingressi totali 2018 raggiungeranno il massimo da quaranta anni a questa parte dopo i 171 milioni fissati nel 2017. Ciò è reso possibile anche dalla crescita di catene di cinema nei centri storici che proiettano cinema di qualità come Everyman e Curzon. Incidono prospettiva incoraggiante e sarebbe una sfida da affrontare anche da noi,ovvero quando il futuro appare già scritto nei fatti.