Sacha Baron Cohen, corsa irriverente al Globe
La prima edizione dei Golden Globes si svolse a Los Angeles nel gennaio 1944 e il film che vinse fu
Bernadette di Henry King. Oggi come ieri riecheggia innanzi un panorama drammatico che allora per le popolazioni locali poneva un atteggiamento più distaccato dagli eventi lontani di guerra,mentre oggi nessuno potrà anteporre indifferenza alla distanza minima dagli altri. I 78° Golden Globes assumono tale spessore d’immagine forgiati dopo un anno in cui la pandemia sta cambiando sicurezze e quotidianità del mondo interro. Al tempo stesso verificano che inventarsi e produrre nuove storie da proiettare fa sempre parte di un indistruttibile volontà creativa. Anticipano gli Oscar,tirano in un certo senso sprint alla massima notte Hollywoodiana ma se ne differenziano con scelte diverse,orientate anche verso il format tv streaming e sostenute da un minor numero di votanti tutti appartenenti alla stampa estera. L’anno passato i verdetti gettarono il ponte dei trionfi su scala mondiale di
Joker (Joaquin Phoenix ),
1917 (Sam Mendes),
Parasite e in buona misura per il Quentin Tarantino di
C’era una volta a…Hollywood,opere consacrate dalla centralità della sala cinematografica che per la maggior parte oggi assente sembra aver fatto svanire un sogno perenne. Nonostante manchino ai film le spinte energetiche del pubblico assistiamo a nomination che ripropongono nei temi e nelle soluzioni contenutistiche la giusta attrazione da condividerle negli spazi pubblici. C’è auspicio per una continuità mai doma che guardi all’orizzonte della normalità quasi fosse un futuro prossimo sebbene la tentazione streaming faccia pressing sulle debolezze contingenti. Il film di David Fincher,
Mank,osserva dall’alto ogni competitor raccogliendo sei candidature tra le quali miglior film drammatico,regia,sceneggiatura. Il ritorno del poliedrico regista di
Seven,Zodiac,The Social Network, L'Amore Bugiardo - Gone Girl,si traduce in sguardo che ritrae un momento clou della storia del cinema,quando l’estroso sceneggiatore Herman J. Mankiewicz stava lavorando al trattamento del mitico
Quarto Potere di Orson Welles. Come accade per i grandi eventi anche i
Golden Globes mettono adrenalina alle faccende dei bookmakers,così tutte le grandi agenzie di scommesse propongono quote che in questi tempi non registrano flessioni anzi grazie alle giocate online fissano record mai raggiunti.
Mank,in versione betting viene consigliato generalmente a +300 nel Golden Regia e altrettanto in quello della Sceneggiatura. In termini pratici significa che in caso di vittoria riceveremmo € 300 per ogni € 100 giocati ma comprendiamo nel gioco della sintesi come la pellicola per tutto ciò non risulti molto favorita. Con altrettanta similitudine le quotazioni sul film vengono riproposte anche da uno dei giganti del settore,
William Hill,che d’inverso nella categoria Miglior Film specificherà un'altra indicazione abbinata a
Nomadland. Quest’ultimo che ha ottenuto quattro nomination si gioca a -150 ovvero in soldoni riscuoteremmo € 100 scommettendo € 150,non esattamente un ricavo,ma nel succo della gara vuol dire quanto invece il film sia pronosticatissimo per il titolo.
Chadwick Boseman, corsa al Globe nel rimpianto
La storia diretta da Chloé Zhao e Leone d’Oro a Venezia 2020,segue una donna (Frances McDormand) che dopo aver perso tutto durante la grande crisi,nel 2011 intraprende un viaggio verso il West degli Usa vivendo in camper come una nomade moderna. Siamo al cospetto di una produzione targata
Searchlight,marchio attualmente nel controllo
Disney che fin dalla partecipazione
Fox (Rupert Murdoch) cerca uno spazio largo e virtuoso nella galassia del cinema indipendente. Un universo da ricostruire nella leadership,vacante in termini di grande eccellenza da quando
Miramax e poi
Weinstein Company hanno abbandonato il settore. Nel range degli scommettitori per farsi tentare da un bel rendimento serve guardare agli outsider e nel segmento il gruppo,
SportsBetting,ha proposto quote molto interessanti sul film
Una Donna Promettente. L’eventualità che Emerald Fennell vinca il Globe Miglior Regia viene fissata a +1200,uguale a quella relativa Miglior Film Drammatico,mentre la probabilità per Carey Mulligan di vincere nel ruolo da protagonista si quantificano +500. Tuttavia le cifre degli allibratori non debbono apparire denigratorie per il quantum della cinefilia,
Una Donna Promettente è una vicenda di spessore vista da angolo inusuale,coinvolgente che non tradisce aspettative d’introspezione. Attese al contrario estroverse per Sacha Baron Cohen,commediante di forte irruenza,che ha saputo far ridere d’istinto ma con intelligenza nell’anno meno propenso all’allegria.
Borat – Seguito di Film Cinema,avrebbe sicuramente alzato il rating del box office perché con temeraria disinvoltura è stato il primo film a parlare di covid e contemporaneità,girato appunto nei primi giorni di pandemia. L’autore-attore entra da vero attaccante nel clima,nella cultura dell’America conservatrice usando il piglio sulfureo di colui che sa contrastarla con sarcasmo e vis comica. Penetrando con forza dirompente sul palcoscenico dei Repubblicani ha di certo offerto all’opinione pubblica il contributo più geniale e politicamente scorretto per agevolare la sconfitta di Donald Trump. Non ci sono iperboli ma verifiche talentuose che la linfa sovversiva appartenuta a Charlie Chaplin in qualche modo gli si addica. Nell’affollamento delle giocate le agenzie poco propense a quote invitanti per Sacha (-130) e per la sua irriverente partner nel film,la bulgara Maria Bakalova (-125),certificando nei fatti un favorevole pronostico dei due personaggi alle rispettive conquiste del Globe. Suggestioni senza limiti si smuovono per la nomination di Chadwick Boseman interprete principale nel film,
Ma Rainey's Black Bottom,in cui tra musica e tensioni nella Chigago anni 20 si attende una registrazione in studio con Ma Rainey (Viola Davis),leggendaria artista del Blues. L’attore diventato icona in seguito al ruolo in
Black Panther è deceduto nei mesi scorsi a 44 anni lasciando rimpianto e un immenso eco che s’inserisce nel vitalismo spontaneo di questa edizione dei
Globes. La candidatura nella cinquina del Miglior Attore Drammatico pare destinata a tramutarsi in oro senza alternative: Sentore in quella direzione si conferma dalle tabelle di
William Hill (-275) e
SportsBetting (-270) che nei numeri molto sostenuti delle quotazioni confermerebbero la direzione di un successo dato per certo. C’è un dato certo di credibilità delle proposte che invita al rilancio e questa è una base alla quale dobbiamo affidarci.