
Leonardo DiCaprio e Chase Infiniti nel film
Secondo quanto esprimono dentro
French 75,il gruppo sovversivo che si oppone con forza a barbarie e a violazioni dei diritti umani verso gli immigrati alla frontiera fra Usa e Messico,
”La rivoluzione non sarà trasmessa in Tv”.Con certezza spandono entusiasmo battagliero attraverso azioni guastatrici che in,
Una Battaglia Dopo l’Altra,sono rappresentate come dura opposizione al sistema e alla deriva di stampo repressivo in atto. La fiction sì appresta ad affrescare un panorama chiaro e riconoscibile sebbene complicato,ma siamo in buone mani perché iI cinema riesce a congegnare un proprio apparato di verosimiglianza perfezionista,spigliato,molto più attento,potente e sincero di altri media. La parola rivoluzione risuona nel film ritrovando un’accezione originaria distolta dall’abuso metodico che ne hanno fatto pubblicitari e bluffatori del cambiamento. Ci crede,Bob (Leonardo DiCaprio),e soprattutto la compagna,Perfidia Beverly Hills (Teyana Taylor),una molto su di giri quando serve agire sopra le righe. La lotta è uno show vertiginoso e incandescente che affiora dal profondo riaffermando valori calpestati e il bisogno di un altro sostegno politico all’America ferita. La nascita della figlia Willa (Chase Infiniti) porterà stagioni di scompiglio ai due rivoluzionari,non solo per l’arresto di Perfidia ma per qualcosa di travolgente che dopo 16 anni sta tramando il Colonello Lockjaw (Sean Penn),un violento nevrotico militare anti immigrazione. L’uomo era e resta convinto razzista eppure rimase stregato dalla sensuale irruenza di Perfidia (ora scomparsa nel nulla),vuol rapire Willa,è sicuro che la ragazza sia effettivamente sua figlia. Il povero Bob adesso é di fatto annichilito dall’alcol,non resta però remissivo dalla temporanea assenza della giovane andando velocemente sulle sue tracce. Entriamo in una corsa che riabilita,s’ingrossa e s’infervora,dove rivoltosi,cacciatori di taglie,vittime predestinate non conoscono ancora l’ora del loro Armageddon (se ci sarà),ma per gli spettatori fini e anche per quelli voraci di eccitazione adrenalinica il film si amalgama di epico.
Una Battaglia Dopo l’Altra mescola con disperato ardore congenito,lotte,affetti,passioni,tradimenti,politica e odio,raccontando i disegni antagonisti,le identità di una nazione,rivisti nella contemporaneità più lacerante e allegorica. Il momento storico considerato il più divisivo e forse letale per gli Stati Uniti si mostra sottilmente scolpito nella filigrana non tanto nascosta della pellicola dove vibrano individualità divergenti,rivoluzionari ossessivi,soldati reazionari e club occulti suprematisti,che vogliono la loro nazione. Paul Thomas Anderson spinge i suoi personaggi con sguardi dettagliati,intrusioni temerarie,che gli sono congeniali fin da
Boogie Nights e
Magnolia,portando un contributo in termini di racconto compulsivo che scavi ingegnosamente intorno a multiformi radici genetiche e sull’arduo riconoscimento parentale di un paese. Descrive con compiuta e lucida coerenza le disarmonie di questi anni nell’America delle ideologie conflittuali segnando una pagina di cinema rappresentativo alla pari di epocali pellicole del passato. Rende distinguibile il primo quarto del 21°secolo cinematografico seguendo una prassi diacronica,fuori dagli schemi,di effetto storicizzante come furono altre opere che per omologhe dirompenti caratteristiche sono rimaste impresse. Nella scatola del memorabile inseriremo anche l’ultima ora del film,una sorta di resa dei conti spettacolare in cui le geometrie esistenziali s’intersecano generando un caos concentrico dal forte impatto visionario. Inseguiti che pensano di essere inseguitori in una caccia impietosa sulle brulle strade dell’ovest che riaccende ansie da western. Vivremo una profondità di fuoco dove l’obiettivo zoom renderà nella carreggiata un rally da montagne russe mozzafiato quanto cinico.
Una Battaglia Dopo l’Altra converte il proprio metabolismo in energia comunicante usando composti costruttivi che esaltano la narrazione di capitoli molto appropriati per la discussione attuale.