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Il Meglio e il Peggio del mese
UNA DONNA PROMETTENTE di Emerald Fennell
Sceneggiatura di Emerald Fennell

Con Carey Mulligan,Alison Brie,Bo Burnham,Jennifer Coolidge

Gira da un po’ di tempo un esemplare aforisma che scrive in modo impareggiabile l’essenza di questa strana annata dove streaming ha assunto la funzione di verbo unico in cui si confondono,si comprimono,film e serie tv lasciando al pubblico disordine maximo. Ormai una pellicola ma pure l’episodio chiave della serie preferita possiamo vederli sul telefonino mentre siamo in bus o in fila per il solito ingresso,eppure il dilemma più incombente si affaccia come una questione fondamentalista. Con quale metodo distinguere nella fatale sovrapposizione da display un film di natura cinematografica rispetto a quella di una serie tv ? Quando vedremo personaggi finti che poi reputeremo veri questi apparterranno inequivocabilmente al cinema. Se d’inverso scorgeremo figure vere che nel loro avanzare sembreranno finte di sicuro saranno il corollario della formula seriale. Nella dicotomia dal carattere un po’ umoristico si afferma però con fulminea parvenza una propensione assai convincente del rapporto filologico,non certo contraddittorio,tra fiction e verità che la scrittura di un lungometraggio deve considerare quale presupposto fiduciario. Al termine di un libro o di un film spesso si pubblica,“ Qualunque somiglianza con fatti,luoghi o persone reali,viventi o defunte,è del tutto casuale”. Va associato in siffatta,aperta rappresentazione il racconto d’esordio sincero di Emerald Fennell che appoggiandosi su questo tipico epigramma a tutela di un autore costruisce una plausibile storia sulle sordide amicizie e sulla metamorfosi esistenziale. S’impone per far breccia su attualissimi episodi incresciosi,violenti ed esibizionisti che mortificano le vittime,oggi purtroppo in costante crescita e alla mercé del circus mediatico. La pellicola in tal modo sa disegnare l’apologo più autorevole per tratteggiare uno spazio confuso rendendolo capace di essere utile ad un dibattito prospettico. Tuttavia nell’identificarla non dovrà divenire ostaggio di etichette standard e slogan prefabbricati ispirati dalle pagine giudiziarie dedicate a video torbidi,stupri di gruppo,perché la vicenda ha mire più articolate e di alta espressione. Scegliendo opzioni di creatività svincolata dai freddi contesti di cronaca disegna un affresco che può rispecchiarsi nella verosimiglianza di un fatto come nell’agone contorto di psicologie derivate e convincenti. Sopratutto fa riflettere profondamente calandosi nel crogiolo scottante delle innumerevoli responsabilità. Ogni mossa di tutti i personaggi,sia nelle forme di esprimere amore,insofferenza,complessi di colpa,sessualità o espletare squallidi rituali per perseguire la supremazia di specie,condurranno sicuramente molti spettatori al delicato ricorso dettato dalla morale. Eppure la norma etica quale efficace spartiacque rischia di infrangersi sullo spessore di un’ottica che non parcellizza ma rilancia domande piene di fattori allarmanti e colmi d’ambiguità. Passioni,dolore,intime ossessioni,paure,motivano la corsa folle al disgregamento di una società che non ha più l’innocenza per trarre beneficio dall’osmosi dello stare insieme. La pellicola su tutto ciò andrà a prendersi in carico uno spessore politico di lunga gittata che non va sottotaciuto. Nasce in questo contesto dalle iniziali permeabilità criptiche il personaggio di Cassandra,Cassie per i familiari,che vive la quotidianità in maniera inspiegabile e autolesionista. Giovane di buona presenza fisica che ha studiato medicina per poi abbandonarla trascina da svariati anni un’esistenza tra lavoretti poco retribuiti e grigie attitudini. Attira con decisione mirata potenziali partner mandandoli sempre in bianco. C’è del cinico movimento in lei che indubbiamente sbeffeggia gli uomini ma in parallelo sta deprimendo le aspettative più valide della propria personalità. Cosa le sta succedendo? Perché comportamenti quanto mai irrazionali e forse misteriosi,ci domandiamo attoniti? In fondo la non comune intelligenza della donna lascia intuire che si è verificato un distacco da quell’impulso promettente un tempo riconosciutale dagli altri. La notizia di un evento prossimo la riporterà a rivangare conoscenza di alcune persone,ex compagni di facoltà. Vorrebbe riprendere un contatto per qualcosa di urgente che fa riemergere vivido il ricordo di una cara amica scomparsa. Si fa qualche salto equilibrista per non svelare pedine particolari e piani di costruzione che la stessa sceneggiatura prevede in primis di scoprire mano a mano insieme alla risoluta Cassandra. Ciascun spettatore dovrà trovare una dimensione idonea per suffragare il mondo sommerso di Cassie,ne vale la pena. La pellicola è sorprendente in ogni pixel,respira e spiazza fino all’incredibile epilogo che nessuno potrà immaginare in termini di probabilità,da vivere tutto di un fiato. Lascia dentro impronta di forte pregnanza attraverso uno stile caparbio dal taglio noir quanto attorniato di retrogusto thriller che rendono tentacolare la femminile sostanza di Promising Young Woman (titolo originale). Si avverte l’ellisse tracciata dalla miscela coinvolgente e rischiosa tale da definire l'impressione di un Basic Instinct crepuscolare,epitaffio più adatto per queste recenti stagioni di umanità sperduta. Una Donna Promettente rappresenta l’opportunità più suggestiva da quando hanno riaperto i cinema. Vederlo nel buio del grande schermo diviene una coincidenza da prendere al volo.