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The Imitation Game, l’enigma poetico di Turing
Una biografia che guarda all’uomo, il thriller intimista di un grande matematico
La nascita di Enigma geniale progetto per vincere la seconda guerra mondiale

Benedict Cumberbatch é Alan Turing
Benedict Cumberbatch é Alan Turing
Tutti gli uomini dediti al progresso ai quali la storia concederà in seguito una foto postuma per riconoscenza o per richiudere i vuoti di un senso di colpa nei loro confronti,hanno sempre avuto il denominatore della discrezione. Il lavoro delle idee,fatto magari di teorie controcorrente da applicare alla realtà,sono un percorso che solo la perseveranza solitaria di taluni riesce a combinare a perfetta aderenza di un mondo migliore. Purtroppo le genesi delle trasformazioni,le leggi del cambiamento restano qualcosa di impenetrabile in continua collisione con il concetto di normalità e il contrasto con esso scatena la reazione di coloro abituati a fidarsi solo di ciò che sono abituati a riconoscere. La vicenda di Alan Turing (Benedict Cumberbatch) possiamo ricondurla in queste sembianze perché egli fu un uomo schivo e l’opera finale del suo pensiero-azione,il computer,con ogni probabilità ha eclissato oltre il dovuto il giusto abbinamento con quel nome. La breve vita dell’illustre matematico antesignano propositivo della nostra era moderna fu in parallelo lastricata di notevoli ostacoli e fendenti verso la sua personalità che non fu affatto accettata,tollerata da un sistema al quale invece diede straordinario aiuto. Solo dopo molti anni la cultura britannica con quel piglio che solitamente gli appartiene,seppur tardivo,volle ricompensare anche nel cinema il benemerito figlio. Il film solca volutamente lo stile intimo del protagonista evitando la sintesi tipica delle biografie affette da ufficialità,come pure di cadere nella trappola enfatica dell’antiretorica. Cerca di innestare in anni cruciali per le sorti dell’umanità l’importanza di un progetto derivante da un desiderio propositivo,insito nei suoi ricordi. Non era il lirismo di una sofferta poesia ma qualcosa che sviluppava un nuovo modo di elaborare risposte spesso impossibili. Pochi ci credevano perché lo pensavano folle ma Enigma era la soluzione nascosta e geniale per vincere una guerra stagnante. Turing cercò l’appoggio del governo britannico e il brillante matematico ottenne la chance di realizzare questa straordinaria,astrusa macchina ma il tempo per evitare altri milioni di vittime stava scadendo e questo era un lusso che non poteva più essere concesso a nessuno. La seconda guerra mondiale forse sarebbe durata ancora a lungo se quel processore ante litteram non fosse stato impostato con le ultime,disperate intuizioni dello studioso. Attraverso e dentro il particolare mistero dello studioso troveremo l’originalità di una sceneggiatura che guarda all’uomo e alla Storia cercando di anteporre,decifrare agganci intimi insieme ad altri segreti unici per realizzare un’invenzione ritenuta allora bizzarra. Al di là di ogni considerazione sul valore e sul percorso accidentato che suggella il talento,il film descrive Enigma cercando di rendere razionale la via di un altro enigma celato dal cuore della vita e lo fa cercando suspense alla stregua di un vero thriller in formato psicologico. Il primo computer decifratore di oscuri pensieri umani è la pionieristica rappresentazione della macchina non più vista a freddo e limitato raggio di calcolo. Le enormi varianti matematiche pongono in essa la rivoluzionaria,effettiva funzione di imitare il pensiero dell’uomo traendo da esso il principio che introduce alla ragione intercettando e decodificando così forme strutturate da altri umani. Viene a galla il desiderio palpitante del protagonista e la propensione al dialogo,un modo comunicatore spesso sbarrato da altri ma idealmente superato grazie all’intervento delle parole codificate. Un metodo segreto che svela nel silenzio di un momento interiore il grado assoluto della propria essenza da condividere con qualcuno. Turing dopo gli anni dello studio vedrà che il tempo non gli ha dato consolazione ma sa quanto la matematica potrebbe offrirgli nuove ali per riprendere un volo mancato. Quando realizzerà la macchina pensante coinvolgerà nel disegno tante volontà di spiccato carattere metafisico riuscendo a miscelare nella tecnologia sogni umani e propensione all’infinito. Il segreto di Alan Turing è anche l’arcano dentro il film che smuove acque e libera creatività,non guardate alla vicenda come un semplice vettore per scoprire una pagina di Storia,seguendo la trovata dello script scorgerete qualcosa che non si dimentica.
Franco Ferri
10 gennaio 2015