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Lola e Tribeca, i premi al cinema visionario
Il cinema tedesco preferisce ”Oh Boy” e “Hannah Arendt”
Il Tribeca va a ”The Rocket”, Ponti si aggiudica il corto

I premi che vengono assegnati annualmente al cinema tedesco,denominati confidenzialmente Lola anche per un’evocazione di riferimento visionario,non ci conducono al cospetto di una delle tante serate di gala dedicate alla settima arte sparse per il mondo. Un circostanziato periodo che sta vedendo il cinema prodotto in Germania ottenere consensi e box office un po’dappertutto fa comprendere l’importanza dell’edizione 2013 del Deutscher Filmpreis. In effetti c’è un film che ha monopolizzato con le categorie più importanti l’attenzione dei votanti. Oh Boy si aggiudica sei statuette della musa Lola,facendo centro fra le altre con il miglior film,regia,sceneggiatura,attore protagonista. Si tratta di una storia che possiede nel dna le caratteristiche per avere successo internazionale,ambientato in una Berlino affascinante fotografata in bianco e nero,è la vicenda dolce amara della condizione umana di un giovane che lascia l’università e si mette alla ricerca di un lavoro nella jungla della metropoli. L’apprezzato Tom Schilling interpreta il fulcro e l’anima di un film dove si ha il coraggio di reinventare i territori della commedia. Sul fronte femminile il riconoscimento va a Barbara Sukova per Hannah Arendt,che si fregia di questo prestigioso Lola,arrivato curiosamente dopo che la stessa attrice interpretò la vera Lola nel 1981 in un film di Rainer Werner Fassbinder. Hannah Arendt,pellicola drammatica imperniata su un episodio della celebre filosofa mentre segue il processo contro il criminale nazista Adolf Eichmann,ottiene la statua d’argento al miglior film. Cloud Atlas è la coproduzione germanica più conosciuta di quest’anno diretta da Tom Tykwer,Andy e Lana Wachowski. Porta a casa cinque premi,tutti di natura tecnologica,che fanno emergere una contraddizione per una storia impregnata di teorie filosofiche,ma è un vecchio dogma di compromesso ipocrita pronto a ingessare quei film che non tutti hanno saputo capire. La storia delle premiazioni ne è colma,da 2001: Odissea nello Spazio a Inception.

 

A New York...

Robert DeNiro con il premiato gatto Lil Bub
Robert DeNiro con il premiato gatto Lil Bub
Il 12° Tribeca Film Festival,diventato in breve un immancabile appuntamento di primavera nel quartiere newyorkese,continua un feeling davvero globale con il cinema indipendente e le espressività più radicali o quantomeno sperimentali degli autori. Sotto questo punto di vista mette a segno un punto sopra il Sundance che pur dentro un’oggettiva originalità strizza da sempre l’occhio anche ai format dell’industria. Il miglior film viene dall’Australia,The Rocket di Kim Mordaunt,il viaggio di un ragazzo insieme alla famiglia e agli amici preferiti attraverso il Laos per trovare una casa. Dopo un percorso assai sfortunato decide di partecipare ad un concorso emozionante costruendo un razzo enorme,un modo surreale per esorcizzare la sventura sopportata e auspicare un futuro decoroso. Due premi sono appannaggio di The Broken Circle Breakdown,coproduzione fra Belgio e Olanda,come migliori sceneggiatura e interpretazione femminile a Veerle Baetens. Il premio per il cortometraggio va ad Edoardo Ponti per Il Turno di Notte lo Fanno le Stelle. Un racconto di una ventina di minuti,con Julian Sands e Nastassja Kinski,su un ‘amicizia nata in ospedale che sconfina nell’altitudine della montagna. Per il figlio di Sophia Loren rappresenta un’affermazione artistica di prestigio indiscutibile.

 

Il Tribeca Festival assegna con stile innovativo alcuni riconoscimenti,film e cortometraggio,per opere che vengono giudicate direttamente dal pubblico online in un’apposita sezione del sito festivaliero,previa apposita registrazione. I favori degli utenti si sono concentrati su Lil Bub & Friendz di Andy Capper e Juliette Eisner,notevole film imperniato sulle vicende di uno splendido gattino tigrato alle prese con il mondo circostante,e A Short Film About Guns di Minos Papas che in otto minuti mette a fuoco efficacemente il traffico di armi nel mondo. Auspichiamo che qualcuno dei film vincitori,Lola e Tribeca, possa essere visto in Italia. Una speranza spesso illusoria e vanificata da censure di mercato che continuano a penalizzare il cinema di qualità internazionale sacrificato in nome di tanti filmetti nazionali,i cui pregi sono noti soltanto ai loro realizzatori.

Franco Ferri
2 maggio 2013