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La terza madre non sa chi era suo padre
Argento ricerca l’ispirazione dei tempi d’oro fra “Profondo Rosso” e “Suspiria”
Il maestro che inventò il thriller all’italiana non è più trendy

' La Terza Madre',ultimo lavoro di Dario Argento
' La Terza Madre',ultimo lavoro di Dario Argento
Dario Argento ha rappresentato con i suoi primi film una delle novità più stimolanti apparse in Italia nel panorama del cinema. Il suo lavoro ha certamente cambiato l’idea classica delle storie investigative e di suspence che dominavano fino a tutti gli anni’60. Il giallo come allora veniva chiamato comunemente allargò i suoi confini,divenne il thriller allontanandosi da canoni narrativi di modello letterario. Agatha Christie lasciò il passo alle folgorazioni psicoanalitiche che appassionavano il giovane cinefilo romano e Hitchcock fu un perno centrale di riferimento. Questa idea che investì anche l’estetica attraverso una fotografia iperreale grondante di inquadrature soggettive antesignane della futura steadycam,sembrò una cascata di flash psichedelici portata sullo schermo a tempo di rock e dance. Il feeling fra il pubblico giovane e quel cinema che colpiva lo stomaco ma sublimava la mente come una scarica adrenalinica fu ben presto immediato. Il carisma che Dario emanava ebbe facilmente eco oltre confine. Quell’appassionato e colto amante del cinema aveva ben presto posto le basi per un linguaggio pionieristico che osava tradurre in espressività la descrizione metafisica del reale.

Un'immagine da 'Profondo Rosso'
Un'immagine da 'Profondo Rosso'
Il fulgore di Argento è stato un contributo importante e poco riconosciuto negli ultimi anni d’oro del cinema italiano. La critica con la consueta corta vista apostrofò l’innovatore con pregiudizio e scarsa considerazione condita in abbondante snobismo provinciale. Sarebbe interessante se poteste rileggere le critiche integrali ai suoi film negli archivi, presenti anche nel web. Fra i volti e le penne del mondo recensorio che osteggiavano il suo successo troverete alcuni nomi ancora in auge che,al contrario,oggi fanno gara per incensarlo. Il ritorno a Canossa ed una marcia indietro sono prassi comune nel mondo culturale ? Il ripensamento è spesso necessario a posteriori di fronte all’opera di un maestro . Purtroppo dalla seconda metà degli anni ’80 fino ai giorni nostri la sua filmografia ha seguito una rapida parabola discendente parallela,simbolicamente,a quella dell’intero cinema italiano. Resta perduta la naturalezza e forse il desiderio di fare un cinema inebriante,le sceneggiature mostrano approssimazione e viene meno l’originalità e la stessa cura maniacale dei lavori migliori. La scelta dei soggetti è profusa di velleità,mostrando un’accentuata inclinazione nel rimanere prigionieri del passato a causa dell’ossessiva ricerca di note che richiamano i suoi capolavori,ma nuovi Profondo Rosso e Suspiria non li abbiamo ancora rivisti.

 'Suspiria',un affresco iperreale
'Suspiria',un affresco iperreale
Oggi al contrario la voce della critica cinematografica nei suoi confronti fa eco agli spot pubblicitari sostenendo di fatto il marketing. L’ultimo suo film,La terza madre sembrerebbe propenso a lanciare situazioni narrative stimolanti. Prova ad inquadrare la figlia Asia e propugna il ritorno di Daria Nicolodi  L’iconografia preferisce l’immediatezza del reale,perciò via i colori saturi di Suspiria e Inferno,mentre le affinità elettive con questi titoli verranno conservate su altri aspetti tali da rendere la pellicola filologica conclusione di una trilogia. Sembra stravagante per Dario Argento che ha sempre privilegiato mettere sotto i fari l’individuo solitario,slegato e disagiato dal resto del gruppo,ma il plot si dirige preferibilmente verso un percorso di maggior complessità sociologica. L’intenzione è arricchita da un personale ed erudito punto di osservazione che va in soccorso di un mondo manifestamente in preda al caos e al malessere.

Dario Argento
Dario Argento
In sintesi può la complessità dell’universo esoterico ed occulto rivelarsi sul quotidiano e sulle coscienze spargendo tanta devastazione ? La dinamica del film si muove pedagogicamente in tale percorso ma i ritmi si afflosciano in lacune vistose. La terza madre,tremenda fata dell’oscurità,al contrario nella sua incarnazione femminile è scolpita da fulgida bellezza giovanile mentre scuote ipnotico quanto carismatico potere,comprova l’ultima testimonianza che l’antico profeta della suspence non è più cool. Ben distante dai due precedenti capitoli targati fra il ’77(Suspiria) e ’80 (Inferno) appare immerso di stereotipi e furori rapiti a tante pellicole di ordinario horror prodotte in questi anni. Se aggiungiamo svariati trucchi ed effetti speciali di stampo fin troppo amatoriale,a volte grossolani,viene confermato lo stile di un impegno produttivo senza la determinazione di un tempo.

 

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