Primo Piano
Crossfire
Film Joker
Box Office World
Premi & Festival
Trova Cinema
La Vetrina
In Sala
Scrivici
Verso l’Ovest, in viaggio per orizzonti d’umanità
“Le tre sepolture” e “Transamerica” road movies uniti da comune senso di sfida interiore

In questo periodo sono in programmazione nelle sale due film molto diversi fra loro per genere e sceneggiatura ma assai simili per il tema di fondo su cui i si incentrano le rispettive storie. Per una pura coincidenza distributiva il cupo western moderno Le tre sepolture e la delicata commedia Transamerica appaiono nello stesso momento e ci evidenziano una analoga esigenza prospettica di pellicole “on the road”. Il viaggio è elemento cardine di entrambe e non soltanto nella dimensione scenografica ma soprattutto come stato tumultuoso rappresentativo dell’interagire dei personaggi nel bisogno di cambiamento. Pete,(Tommy Lee Jones) ne Le tre sepolture(diretto dal medesimo) compie un itinerario che va dal Texas al Messico portando con senso di missione sacrificale il corpo di Melquiades Estrada,ingiustamente ucciso,verso l’ultima dimora .Il gesto estremo segnato dal lungo cammino insieme all’amico deceduto sarà un catalizzatore per Pete non solo per mantenere oltre la morte un’amicizia cristallina votata alla reciprocità e al desiderio di giustizia,ma anche per scoprire i sogni del compagno che non potranno non trasformarsi in un proprio patrimonio. L’incedere a ritroso nei percorsi dell’immigrazione clandestina,esorcizzando la morte,diverrà un’esperienza illuminante formativa di nuova vita.

L’idea del viaggio rappresentata invece in Transamerica di Duncan Tucker,combina in maniera più classica il rapporto fra essere e divenire: In gioco c’è la vita e la sensibilità di vivere in maniera completa la propria natura. Bree (Felicity Huffman) è un trans che da New York deve recarsi in clinica a Los Angeles dove l’aspetta un delicato intervento chirurgico per cambiare sesso. Il tragitto lo farà insieme al figlio (Kevin Zegers),spacciatore ed aspirante attore,con il quale misurerà le coordinate e i limiti verso il nuovo e desiderato traguardo. A differenza dei”road movies” stile anni settanta,che erano tipicamente ancorati ad una cultura di ribellione,dove i protagonisti incarnavano con senso di estraniazione esistenziale l’ideale della fuga da tutto ciò che li circondava,queste versioni in stile anni duemila sembrano voler esprimere un cammino verso la completezza. Il rifiuto pare essere sostituito da un confronto con le proprie paure,i fantasmi e le ossessioni della vita,sia che vengano osservate con tono di commedia che in luce di dramma. Il viaggio diventa espressione di un moto dell’anima necessario affinché l’energia interiore acquisisca forza vitale e non faccia deviazione in possibili devastazioni individuali .Lo sguardo comune con il quale abbiamo sottolineato  pellicole assai differenti fra loro,ci portano a considerare l’ampiezza dei temi ancestrali che percorrono Le tre sepolture e Transamerica. Nelle falde di queste storie la vitalità e le suggestioni della mitologia del viaggio evidenziano confronti fisici ed interiori,misurando ora gli spazi geografici con i confini umani,ora i confini geografici con la potenzialità degli spazi umani.

 

                         2006 © CINEMA & CRITICA