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APRILE 2024
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Il Meglio e il Peggio del mese
COCO di Lee Unkrich, Adrian Molina
Sceneggiatura di Lee Unkrich,Jason Katz,Adrian Molina,Matthew Aldrich

Con (Personaggi) Miguel Rivera,Ernesto de la Cruz,Héctor,Dante,Mamá,Coco

L’idea digitale non assembla soltanto la forma di una sequenza e il palinsesto di un’intera storia. Ha fatto comprendere durante gli anni quanto il confine del reale e la stessa percezione che possiamo avere di esso verifichino spesso svolte fondamentali. Non di rado ci accorgiamo di come un film ad attitudine fiction tenda a contestualizzare un alone e talune derivazioni significanti tipiche dell’animazione,approvvigionandosi di nuovi respiri che modificano e arricchiscono l’impianto tangibile esistente. All’inverso una pellicola cartoon può definire uno stilismo nato da sintesi che incrocia le più ricorrenti topiche del genere miscelate a luci e tagli di prospettiva realistica precursori di un diverso modo di raccontare. L’incontro tecnologico,espressivo tra ciò che è vero e quello di ambizione verosimile tende a generare gradazioni innumerevoli di possibilità narrative. Nello stesso attimo sboccia la risultante di un pensiero attivo che scopre strade insorgenti per esprimere altri concetti di visioni esistenziali in divenire,non molto tempo addietro solo teorizzabili o limitate da circostanze contingenti. In questo ponte di sperimentazione resta sempre all’avanguardia Disney che nella chiave criptica di riferimento digitale ha decodificato una splendida partnership con Pixar,la più avveniristica e visionaria,non soltanto nell’accezione tecnica ma nel più ampio ventaglio culturale. Proprio un ponte è l’architrave filosofico che in Coco fissa la barriera e l’apertura tra due mondi,quello conosciuto tracciato dalle nostre vite quotidiane e l’assai temuto,idealizzato,fantasioso,agognato Aldilà. Perciò il magico collegamento si tinge di concreto espressivo partendo da disegni puntualizzati dai caratteri articolati, smussature,lacerazioni esistenziali,desideri evolutivi,in cui commedia dell’arte e senso drammatico creano con il fantastico un mix di rara efficacia. Tutto ha origine dall’osservazione di credenze e aspetti religiosi latino americani,attraverso un caratteristico sguardo di fenomenologia culturale si consuma il rendez vous tra la vita e la morte,un giorno all’anno celebrato in nome del ricordo come se l’evocazione generata per incanto da una vecchia immagine avesse il potere straordinario di far incontrare nuovamente vivi e defunti nello stesso alveo naturale. Musica,passioni,debolezze e delusioni terrene generano volti trascinanti verso un orizzonte consequenziale separato dall’apparenza e da diversità di percorso,ma è questa forza assimilabile che dona al cartoon la più irruenta,scanzonata ragione immanente,affinché quel passaggio obbligato o negato sia la coincidenza prossima per qualcosa di più. Coco è il film d’animazione che meglio esprime una filigrana metafisica idealizzando con tratti paradossali un completo aspetto di umanità gioiosa. Gli spiriti stilizzati a modo di scheletri ingaggiano l’identificazione,la continuità genetica tra il loro e il mondo materiale,sono Oltre,ma non hanno il malinconico profilo di quelli sovente ispirati da Tim Burton. Fantasia,trascendenza e reale concepibili generano la più innovativa,irresistibile animazione dalle radici antropologiche vista da molto tempo in qua. E’ una trama di ascendenza multipla che contempla tanti generi di comunicazione,incastrando in molte maniere il senso della reunion e della verità riscoperte,attingendo alla memoria del cinema,al potere taumaturgico della canzone e al cinismo mediatico di un live show. Tutto aiuta a veicolare complesse motivazioni di base. Messico e Ade non sono l’allegoria degli spettri e del male di vivere,c’è in essi un processo che considera il colore e gli spazi ritraendo nel fantastico un affresco fantasmagorico di rara efficacia. Pensiamo all’asimmetrica prospettiva di una favela che viene riprodotta avendo per schema le geometrie piene di cunicoli dalla logica infinita ammirate anche in Avatar. Nondimeno quantifica la costruzione di un thriller,un giallo a mano a mano venato di dubbi umani. Quel mondo parallelo avrà pure radici di consanguineità con questo ma sa rivelare senza inganno la differenza tra giusto e menzogna.