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Il governo inglese contro UK Film Council
Il 2011 si annuncia battagliero per la decisione di Cameron di sopprimere l'ente
Tanti film di successo prodotti con gli introiti della lotteria nazionale

Fotogramma da 'Sognando Beckam'
Fotogramma da 'Sognando Beckam'
Il 2011 sarà un anno cruciale fatto di lotte interne al mondo del cinema in Gran Bretagna per l’annuncio del governo Cameron di voler abolire UK Film Council,il maggiore istituto di cultura e produzione cinematografica del Regno Unito. Un cospicuo gettito di risorse pubbliche sarebbero risparmiate nel programma dell’esecutivo ma resta indubbio che il provvedimento una volta attuato priverebbe il paese di un’ingente forza economica e culturale che si espande in tutto il mondo. Ad avvalorare questa tesi è il presidente dell’organismo Tim Bevan che smonta a tutto campo il piano del Dipartimento per la Cultura, Media e Sport al quale contesta una decisione maturata senza consultazione preventiva. Desta stupore per il rappresentante di UK Film Council la volontà di perseguire un’industria che in controtendenza ha maturato fra i migliori risultati d’impresa negli ultimi anni ma conferma di far pressione sul governo per garantire continuità di risorse ad una cinematografia in espansione.

 David Cameron
David Cameron
Fin dalla nascita nel 2000 l’istituto britannico ha investito 160 milioni di sterline provenienti dagli introiti della National Lottery in 900 film prodotti e visti da oltre 200 milioni di spettatori nel mondo rendendo al box office una cifra di 700 milioni di sterline. Un risultato eccellente che ha generato di fatto un introito di 5 sterline per ogni pound della lotteria investito,promuovendo Il Regno Unito in posizione di eccellenza planetaria. Fra i titoli più celebri realizzati ricorderemo Sognando Beckham,Bright Star,L’ultimo re di Scozia,The Constant Gardener,Gosford Park,Il vento che accarezza l’erba,Il segreto di Vera Drake. Gli ultimissimi film prodotti anche in partnership sono già in odore di Oscar e di grandi premi internazionali; i loro titoli sono: Another Year di Mike Leigh,Tamara Drewe di Stephen Frears,Il discorso del re di Tom Hooper,Neds di Peter Mullan. Il Film Council ha portato il proprio background anche nel supporto delle sale cinematografiche dando vita al primo network al mondo di schermi digitali composto da 240 cinema garantendo al paese anche un maggior sviluppo del 3D ed una preminenza europea nel settore.

L’industria cinematografica britannica ha un fatturato di 6.8 miliardi di sterline e restituisce all’erario più di 1.2 miliardi. A dimostrazione di indubbia qualità delle pellicole una statistica riferita al 2009 vede 36 film premiati nelle più importanti rassegne mondiali che corrispondono al 17% del totale disponibile mentre il certificato di effettiva globalità,viene autenticato dall’aumento dell’esportazione ampliata del 92% rispetto al 2001. In Italia apparentemente sembra di individuare lo stesso feedback ma non c’è termine di relazione fra le due cinematografie adagiate su sistemi di finanziamento disomogenei e soprattutto,quella italiana,molto lontana da una visibilità e da un prestigio riconosciuto di spessore internazionale.
Franco Ferri