BUSSANO ALLA PORTA di M. Night Shyamalan
Sceneggiatura di M. Night Shyamalan, Steve Desmond, Michael Sherman
Con Dave Bautista,Kristen Cui,Jonathan Groff,Rupert Grint La ricerca di tranquillità come elisir a stressante vita e linea navigata per non farsi ingoiare da paure ormai cicliche orchestrate dalla consueta frenesia che non sembra risparmiare nessuno. Aver trovato una casetta nel bosco pare la quadratura del cerchio per una coppia di papà con al seguito una frizzante figlioletta che vuol subito avventurarsi nei paraggi dello chalet tra natura sana e inattese scoperte. A proposito di queste ultime,sorpresa tangibile si dimostra che pure altre persone sono da quelle parti ma con intenti non esattamente naturalistici o perlomeno ad esclusiva vocazione bucolica. Per il vero si mostrano alla fanciulla con tanto scrupolo e chiaro proposito di fare amicizia,in fondo vengono anch’essi da lontano ma lasciano una scia di sospetto quando indirizzano l’interesse verso i suoi genitori. Li conoscono? Per quale ragione si fanno avanti in modo diretto questi camminatori dei sentieri? L’astuta bambina comprende che qualcosa non quadra e fugge un po’ sconvolta verso casa. Racconta la strana vicenda ai genitori dicendo che quelli arriveranno nei paraggi e infatti trascorso qualche minuto di ventilato allarme la promessa di auto invito si concretizza con inquietante puntualità. Bussano alla porta gli sconosciuti,quei tizi si stanno presentando con decisa irruenza,la paura e il malessere che i tre vacanzieri credevano di aver messo sotto controllo paiono aver acceso un fuoco da shock sulla loro breve vacanza. Alla stregua d’invasori vogliono essere ascoltati dovendo fare importanti comunicazioni,la loro azione diventa prevaricatrice e violenta nel momento in cui legando la famigliola la pongono nella condizione tipica degli ostaggi. Cosa hanno da comunicare per forza con tanta urgenza? E’ una richiesta talmente invasiva da far dubitare chiunque che non desiderino obiettivi più cupi. Eppure i viandanti chiederanno con disarmante semplicità se quei genitori siano disposti a una rinuncia importante,qualcosa cui tengono molto per avere in cambio la salvezza di un mondo prossimo all’abisso. I familiari prescelti possono detenere una soluzione così radicale,tanto immensa facendo affiorare dubbi esistenziali quanto di riferimento arcano? Il mistero insolito di questo incontro sui generis tende ad indirizzarsi su possibili fanatici religiosi infervorati da una missione fin troppo speciale probabilmente sfoggiando l’ennesimo bluff da millantatori? Dentro la schizofrenia di una vicenda minacciosa c’è il nocciolo di un segreto da chiarire,ragioni e contrarietà sciorinate con molta fatica che si smarriscono perché trainate da lampante evanescenza. Nell’attitudine di M. Night Shyamalan ritroviamo l’irruzione dell’irrazionale inteso a straordinarietà fenomenologica che tende la morsa sul reale consolidato assumendo ingredienti di conflitto e mettendo a dura prova la logica o il suo rovesciamento nella follia. Nella storia odierna manca il sussulto sorprendente quello che faceva volare i suoi film migliori,il coup de théatre non tanto per decidere una dimensione ansiogena,spettacolare ma per avvolgere di forza pervasiva ed equilibrata una costruzione dal senso drammatico. Cerca di inserire paradigmi di credibilità forzando la mano a una pellicola del resto con poche varianti da giocare. Lo script accetta situazioni approssimative che rendono grossolano un po’ tutto l’assioma. Induce a riferimenti banali poggiandosi su orizzonti attualizzanti senza avere lo smalto di The Visit e la carica cinefila di Old finendo per affondare in spunti che si rivelano soltanto appunti per una sceneggiatura.
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