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APRILE 2024
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Il Meglio e il Peggio del mese
INTERSTELLAR di Christopher Nolan
Sceneggiatura di Jonathan Nolan,Christopher Nolan

Con Matthew McConaughey,Anne Hathaway,Jessica Chastain,Wes Bentley

Non si dimentica mai dei problemi razionali nei suoi film,non si lascia sfuggire che il difetto di conoscenza possa far perdere all’uomo quelle congiunzioni a volte estrose o più semplicemente provvidenziali tali da indurre il cammino del progresso. Christopher Nolan prosegue un personalissimo disegno espresso con forza visiva e aderenza dottrinale in cui l’etica del pensiero perseverante assume i contorni della giusta scelta,quella che sa divenire politica sociale. In fondo seppur in maniera ellittica parla di uno status politico e le relative problematiche che potrebbero nascere dalla mancanza di materie prime. Prodotti agricoli,e specificatamente il mais sono destinati a scomparire nel film e con esso le residue speranze di vita planetaria. La spedizione di astronauti nello spazio,dopo quelle propagandistiche degli anni 60 e 70,servirà per cercare in estrema possibilità nuove soluzioni ai bisogni dell’umanità. La dimensione che sottintende querelle non si presenta dichiaratamente ma viaggia in modo fluidifico,quasi impalpabile,dimostrando già da qui un disinvolto talento linguistico. Al contrario manifesta con fresca schiettezza polemica dissenso sullo sciagurato modus vivendi dell’attualità infinitamente proteso verso il conservare piuttosto che preferire il fulgore e piacere di nuove esplorazioni. Certe tematiche sono eventualità contingente o di prossimità lontana nel tempo? Presente e futuro hanno poca importanza per come li conosciamo in quanto segmenti convenzionali. La struttura della storia prende in considerazione il fattore temporale destrutturandolo per allacciarlo ad importanti e suggestive conclusioni con al centro il fulcro positivo dell’essere. Viene rivisto,modificato il taglio tipico delle pellicole di fantascienza molto legato all’importanza simbolica,visionaria di allegorie mitiche e verità trasversali. La catarsi del viaggio rimane elemento fondante del genere ma il senso metafisico che può contraddistinguerlo,spesso criptico,stavolta lega fondamentalmente l’arcano alle dinamiche fisico materiali del percorso indirizzandolo verso un rapporto immanente con la prossimità. Il dinamismo tracciato dalla spazialità incrocia le diverse fasi degli effetti gravitazionali e da questa fenomenologia che esplica forza attrattiva sui corpi si correlano e amplificano i significati dei sentimenti,delle sensibilità di ogni protagonista. Dipenderà da noi stessi entrare nella straniante,apparentemente discontinua relazione tra le miglia siderali e il concetto di tempo intercalati nella vicenda. C’è una bellissima sequenza dove la figlia parla con il padre in video,pensandolo scomparso,mentre invece egli la sta seguendo perfettamente. Sembrano due entità lontane eppure adiacenti,contigue per un lirismo emotivo che infonde evocazione comprimendo ricordi,presenze viventi proiettate invece in un domani da non rimpiangere affatto. Nel viaggio si compiono tutte le variabili della relatività molto distanti dal nostro assuefatto concetto di temporalità. Il film ci offre una vera lezione di universalismo togliendo a più d’uno la testarda reminiscenza che l’infinito possa rimanere labirinto insondabile.