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Il Meglio e il Peggio del mese
X: A SEXY HORROR STORY di Ti West
Sceneggiatura di Ti West

Con Brittany Snow,Jenna Ortega,Mia Goth,Kid Cudi,Martin Henderson

Come tutte le annate eccellenti rimanda l’eco di un potere inalterato. Per questo il 1979 rincorre verso di noi portandosi dentro un sapore che non ha affatto l’insipienza del surgelato e porge tutta l’integra fragranza di suggestioni da considerare con attenzione. Nel film ambientato in quell’anno non c’è la rivisitazione mitica del tempo estrapolato dalle interconnessioni vissute che per lievitazione illusoria tenderebbero comunque a riprodurre un fattore nostalgico. Molto più argutamente la narrazione rende attuabile una riappropriazione storica e culturale del periodo in cui si stava delineando una forte svolta che avrebbe cancellato,o almeno in parte,le grandi avanzate dettate dal pensiero giovanile di quel periodo. Chi ha confidenza con un tormentone radiofonico a supporto di un programma di ottime canzoni conoscerà l’importanza del 1979 quale confine di una linea irrevocabile del tempo dove quei dodici mesi vengono definiti da esperti deejay gli ultimi in cui si fece della buona musica. Difatti gli anni ottanta divennero il marchio di Ronald Reagan,videro la ripresa lenta ma imponente del conservatorismo morale che si assolveva da responsabilità pregresse infondendo nella società il riflusso stagnante. Un sordido ritorno al passato che cominciava ad ostacolare sperimentazioni,voli intellettuali,mietendo vittime tra i fautori di utopie rivoluzionarie,spirito indipendente,mentre erano al massimo gli orizzonti che ispiravano il fondo delle arti visive e musicali. Un aspetto di regressione visitato al cinema anche da Frank Capra,possiamo definirlo un traumatico passaggio temporale fra il positivismo e la sua condizionata caduta che nega,sogno,evoluzione,trasferendo nella logica del reale la regola del sopruso,l’anticamera di un orrore senza frontiera. Per questo la trama horror di X non gioca unicamente nel modello della categoria ma rielabora paure nate dal pregiudizio,dal loro violento volto che s’innalza contro l’etica di voler esprimere differenti tendenze e soprattutto nell’aggressività intollerante di sfregiare l’inventiva degli altri. Renderà nei tratti distintivi un quadro traslato incisivamente allegorico sulla divisione e scontro di civiltà che proietta quell’annata epocale. Ancor meglio X non va preso nella sola estensione rated che indica una tipologia di film. Sottilmente fa rilevare la lettera dell’alfabeto quale valore d’incognita,un quid contenutistico espresso dall’equazione racconto. Nella pellicola il proibito considera una propria liceità che rivendica ipnotismo visionario e il bisogno di abbattere recinzioni. Se ne fa testimonial una troupe di giovani che sta per iniziare le riprese di un film porno ospiti di una fattoria texana. La bandiera del sesso s’agita nel nome di una nuova concezione espressiva che coniughi adrenalina da vendere con le inclinazioni cinefile della Nouvelle Vague. La discussa impresa si scontra con gli anziani proprietari della dimora,del resto strenui difensori dell’ordine morale,ma la mescolanza magnetica degli elementi in campo potrebbe liberare una chimica potenzialmente violenta come pure il psichedelico incanto della sensualità. Il film possiede robusta energia narrativa e riesce a trasferire ai nostri giorni,quindi all’idealismo tangibile,quel senso di lotta che fa emergere le qualità. Qualcosa che all’istante resta indefinibile ma la cui indiscussa potenza renderà qualche persona molto speciale.