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Il Meglio e il Peggio del mese
EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE di Dan Kwan, Daniel Scheinert
Sceneggiatura di Dan Kwan, Daniel Scheinert

Con Michelle Yeoh, Stephanie Hsu, Jamie Lee Curtis, James Hong

Torna sotto I fari dell’attenzione per gli Oscar e le vittorie di importanti riconoscimenti internazionali,ma alla storia adrenalinica apparentemente bizzarra e colorata è dovuta una primogenitura per ciò che riguarda un modello narrativo di questi anni. Questo è il primo film che descrive con dovizia di espressività,con incisività di dettagli,la teoria del Multiverso,raccontando nel lungo intreccio capitolare un insieme progressivo polidirezionale utile a dare coerenza alla vicenda quanto a convincerci dell’enorme capacità compositiva del fantasy. Pensato già nel 2010,annunciato nel 2018,verrà girato nei primi mesi del 2020 quando Spider Man No Way Home,o Il secondo Doctor Strange,film che hanno dato diffusione universale al sopraddetto concetto filosofico erano ancora lontani dal giungere sugli schermi. Se le pellicole Marvel semplificavano l’idea centrale (non certo da confondere quale sinonimo di semplicistico) ponendo ad icona il dualismo sempiterno tra luce e oscurità,messo in correlazione a multifacciali versioni dei protagonisti,nelle scelte dei due registi (detti Daniels) si vanno a presentare complessità ben più variegate. Divengono esponenziali e s’intersecano in sequenzialità praticamente infinite le posizioni evolutive dei personaggi mettendo i loro movimenti nelle fasi dove strategie e scontri sono opzioni indissolubili per non capitolare. Potremmo decidere se si tratta di gaming,ma l’incedere è molto aderente alle linee di un’affascinante conoscenza estratta in modo distinguibile tendendo a offrire semmai in un ipotetico dibattito culturale quel contributo pieno di visionarietà che aiuta nella comprensione del sapere,a volte pieno di puzzle. Le diramazioni della vicenda aprono spiragli di suggestione alternativa alla stessa stregua di un esegeta che avesse volontà di allontanarsi da insegnamenti dottrinali fin troppo lineari. Un po’ come se alle teorie evoluzionistiche,dalle quali abbiamo sempre preferito applicare per convenzione un divenire geometrico che annuncia impagabilmente l’idea del salto qualitativo di specie,aggiungessimo dell’altro. Lo stesso Darwin prediligeva la consapevolezza di trasmutazione quale organico cammino neutrale seppur pieno di contorsioni rendendo un’idea di nozione lontana da contaminazioni solo positiviste. Il Multiverso tracciato nel film non può che iniziare dalla realtà rigorosamente quotidiana di una lavanderia a gettoni dove c’è il microcosmo sarcastico della famiglia di provenienza Cinese,palinsesto tentacolare di una situation comedy dal genialoide volto. Purtroppo sono a confronto con l’Agenzia delle Entrate per debiti,problemi fiscali di non poco conto,mentre lei prende in mano la difficile situazione il marito,la figlia e il vecchio padre appaiono quasi emarginati dagli eventi e dal tempo. Per svoltare serve maggior cognizione di se stessi facendo attenzione alle differenze che paiono soltanto velate,ma l’efficace educazione iniziatica del controverso marito modificherà la donna in una combattente oltre la dimensione dell’apparenza. Universi mai immaginati,modalità survoltate e contraddizioni individuali s’intessono lasciando a chi vede qualunque angolo di prospettiva volesse seguire. Sono esaltati tutti i format di proiezione nell’area dello schermo,illuminato dai ritmi di scuola Shaolin-Kung Fu capiremo che l’altra realtà si dilata a dismisura nella medesima cornice materiale gestendo incredibili regolazioni all’esistenza. Non saranno facciate colorate a tutela di un collante narrativo che esige unicamente intrattenimento. Ogni protagonista sceglie la condizione adatta al momento,la guerra mondiale della famigliola non è innanzi ma attecchisce e si svolge creandosi dal subcosciente,locandosi nelle versatili dimensionalità adiacenti. La natura instabile dell’io va sottoposta a continui scuotimenti e la calda osmotica faccenda del film dice implicitamente di conquistare il potere per guardarsi dentro (accanto). Film indipendente pieno di linfa vitale tiene a conto con chiarezza i giochi della mente iscrivendosi alla novità più spumeggiante dell’epoca post-covid.