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Il Meglio e il Peggio del mese
POVERE CREATURE! di Yorgos Lanthimos
Sceneggiatura di Tony McNamara, Alasdair Gray

Con Emma Stone, Willem Dafoe, Mark Ruffalo, Ramy Youssef

Il cinema di Yorgos Lanthimos si presenta sempre con stimolanti punti d’accesso. Possono variare gli enigmi a supporto dei racconti,ma storia dopo storia risulterà ampiamente più chiaro come la sua filmografia abbia nel paradigma il centro fondante quale sistema di elaborazione determinista,ossessivo,per narrare ciò che è intromesso alla realtà. Considera fenomenologie quali,metafisica,fisica,morale,vedendole nelle loro interrelazioni,osservandole all’interno di uno sviluppo circolare che valuti fondamenti conoscitivi utili a dimostrare la reciprocità di esperienze apparentemente dissimili. Povere Creature! non si discosta dalla classificazione e vuole essere un excursus indagato attraverso la dilatazione del reale che possa descrivere per allegorie i riflessi dei comportamenti e delle metamorfosi. Conduce all’espressione di azioni umane non condizionate dalle sovrastrutture che contemplino scelta conscia e auspichino un fine di libertà. Pone nella dinamica costruttiva una sottile fibra che renda affini,narrabili,il grande mistero della creazione e l’evoluzione scientifica dandole un unicum per supporre un piano intellegibile del trasformarsi nella specie sapiens. In particolare andrà a comporre un definibile quadro ancestrale declinato sulle energie vitali che attraverso la scelta razionale osino scoprire ignoto,ammirare dissonanze,tributando voce a una profondità troppo spesso misconosciuta. Il film fonda ragioni accessibili concedendosi ad un piano visuale,maestoso che sviluppa reinvenzioni iconografiche,paradossi,con l’entusiasmo quasi ascetico per la tecnologia di fine ottocento;il legame con l’utopia pervaso di genuino anelito grazie alle specularità dettate dal progresso. L’elettricità simbolo di sperimentalismo condensò in se l’arcano della creazione,ma non fu blasfemia,e Mary Shelley romanzò illusioni e confini dell’uomo che si ergeva a divinità. Il progetto Frankenstein non si dimentica,viene affidata sagoma e tocco al Dr.Godwin Baxter un chirurgo con regole sue che persegue studi sulla materia corporea contemplando ipotesi oltre il meccanicismo.La vita e la sua origine potrebbero prevedere un legame finora oscuro,considerato in seguito anche dalla moderna genetica,che dia luogo a legittime domande formulate con pionieristiche,filosofiche,teorie su nascita e trasformazione. Il misterioso personaggio sembra infatti conciliare medicina e percorso animista quando ridona esistenza ad una donna che affranta dal passaggio terreno si gettò nel fiume. Godwin con paterna compassione prende in affidamento la creatura risorta,per tutti sarà Bella Baxter,la scintilla della rinascita grazie al miracolo dello scienziato un po’stregone le concede un habitat inusuale. Bella pare aver ricevuto dallo straniante episodio un reset che annulla memoria,ricordi e il vastissimo bagaglio posseduto prima. La sua crescita favorisce lento apprendimento e sapiente rigenerazione,svincolata mai inquinata dal contorno esistenziale precedente. In quella che somiglia agli albori di un’altra infanzia/adolescenza gli atteggiamenti caratteriali e sofferti della creatura progrediscono,formando significativi avanzamenti,offrendo solidi argomenti alle pagine evoluzioniste. L’intelletto della giovane matura con genuina abnegazione attraverso esperienze che potenziano una vera consapevolezza su cose e persone. L’idea di evoluzione nel film non s’afferma con linearità,il patrimonio di avanzamento che si andrà a comporre è differente in ogni essere vivente per percorso,tempi,ostacoli,autorizzando a ragionare come la rotta verso il progredire sia accidentalmente lastricata di immensa fatica. Le pellicole di Lanthimos (La Favorita) guardano ripetutamente alla forza,alla debolezza psicologica,e su quanto queste abbiano influenze nell’impiantare la nozione di società che poi viene annodata dal potere. Nel film The Lobster raccontava sempre per traslato il delirio verticista della pianificazione,organizzata da leggi che imponevano comportamenti limitanti e repressivi agli individui. In quest’ultimo Bella scopre mano a mano una potente alchimia di intimo valore femminile che si andrà a rivelare attraverso la sessualità. Grazie al libero arbitrio maturerà autodeterminazione e rivestirà un carisma incoraggiando il valore prima di tutto esistenziale ma ancor più verificandolo quale assoluto orizzonte di contropotere. C’è una poetica di estetismo compiuto nella disfida umana che pare plasmata insieme da bellezza e crudeltà,quasi suggellando pennellate di segreto naturalismo. Povere Creature! vive e fa vivere un virtuale,elevato gioco pieno di drastico realismo,scrive una storia grottesca e perfida firmando un apologo magico. Consegna con speciale coincidenza il pamphlet più libero,saggio,politico,antiproibizionista,che sia apparso da molto tempo in qua. Affresco colmo di vivace intelligenza riapre l’autostrada del progresso con sfavillante audacia. Mistero e l’eticità dell’esistere giocano le carte più alte nell’espressionismo della vita,Yorgos Lanthimos in maniera non astratta ne legittima il riequilibrio Karmico abilitando un ipnotico tracciato dalla sostanza rivoluzionaria.