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L’Oscar non parlerà romanesco
Non Essere Cattivo eliminato dalla prestigiosa corsa del film straniero
Come in un conclave sorpassò antagonisti che all'estero avevano fallito

Non Essere Cattivo, una scena del film
Non Essere Cattivo, una scena del film
E’ stata una di quelle notizie che spesso passano in subordine o vengono appena sussurrate ma la scrematura dal lungo elenco di pellicole candidate all’Oscar come miglior film straniero può determinare da subito speranze e delusioni. Non è andata bene per il cinema italiano che vede vanificare in anticipo la possibilità di portare alle nomination del torneo cinematografico più prestigioso,Non Essere Cattivo di Claudio Caligari. In verità la scelta italiana di far rappresentare il paese da questo film fu un colpo a sorpresa che doveva in qualche misura riabilitare la cinematografia italiana con una storia dura e tragica vicina agli stilemi artistici di un tempo. Realismo e vita vissuta erano i volti italiani che il mondo accettava con grande attesa ma stili e format sono cambiati,rivoltati dall’evoluzione del cinema,tanto da far apparire il film di Caligari pur in presenza di personaggi e caratteri forti un tantino naif quanto irrimediabilmente pervaso di già visto. Attualmente il genere se vuol parlare tutte le lingue del globo deve affrontare altri livelli di espressività che esaltino rilevante senso introspettivo,ma Non Essere Cattivo con il suo modello lineare non va fuori dall’anti convenzionale ripetendo quella tipologia diffusa tra Gomorra & Suburra un po’a disagio nella ricettività estera. Semmai Il film era chiamato a tappare le falle di un anno di cinema dove non è emersa alcuna storia eccellente da indicare al resto del mondo. Come sempre abbiamo assistito a produzioni iper reclamizzate e applaudite internamente,riproponendo ad orologeria il solito schema di una cinematografia sostanzialmente conformista,immodesta che non guarda mai con interesse le migliori tendenze provenienti da fuori. Più vicino al Palazzo che all’arte il cinema italiano non ha avuto la marcia in più per interessare spettatori di altri paesi. Oscar o no,le pellicole più votate per andare alla notte Hollywoodiana avevano già registrato scarsi consensi altrove riferendoci a Mia Madre di Moretti e Il Giovane Favoloso di Martone. L’avvisaglia era un presagio di imminente realtà ma l’annata stava fornendo una lista di film davvero brutti come Latin Lover della Comencini o veramente pessimi che in altri luoghi non si sognerebbero di voler mandare al Gran Premio dell’ Academy. Così anche Sergio Castellitto con Nessuno si Salva da Solo avrebbe desiderato la notte di gloria ma nel gruppo comprendenti altri titoli poco performanti,tutti inclusi nel moloch Rai,ci sono state ripicche e gelosie che hanno determinato blocchi incrociati. Come la storia racconta a proposito dei conclavi quando c’è stallo,i candidati potenti fanno un passo indietro e a salire il soglio papale viene chiamato l’outsider diverso,oltre le regole consentite,che catalizza e riappacificai contendenti litigiosi. Non Essere Cattivo era in partenza il meno raccomandato,acconsentiva emozione dopo la scomparsa del regista Claudio Caligari ma in America avrebbe comunque mantenuto un’incognita con troppi interrogativi. La mitica statuetta non parlerà l’idioma romano ma intanto arrivano in semifinale ben sette pellicole europee su nove titoli,tra le quali spiccano per valore Mustang (Francia),Dio Esiste e Vive a Bruxelles,(Belgio),Il Figlio di Saul (Ungheria), Krigen - A War (Danimarca). In queste storie che abbiamo già visto troveremo elementi di stile e linguaggio filmico dai tratti originali orientati sul baricentro con il quale l’Academy guarda solitamente il cinema degli altri.
Franco Ferri