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APRILE 2024
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Il Meglio e il Peggio del mese
GEOSTORM di Dean Devlin
Sceneggiatura di Dean Devlin,Paul Guyot

Con Gerard Butler,Jim Sturgess,Abbie Cornish,Ed Harris,Andy Garcia

Ci sono storie che attraggono per tutta una serie di argomentazioni spesso e volentieri anticipatrici di tendenze. Seppur aderenti ad un modello di fiction che accelera la dimensione del reale trasportandola in situazioni limite contribuiscono con vigore,con passione ad estendere il dibattito su quanto avviene dentro e intorno alla società. A volte hanno il pregio di saper agganciare con rapida intuizione antesignana quanto il possibile sia praticabile e renderlo credibilmente foriero di costruttiva oggettività. Cambiamenti climatici sempre più vivi nell’informazione,sono al centro della polemica ma inglobano elementi di superficialità e convenienza facendo sponda agli antagonismi sovente strumentali. In palio ci sono enormi flussi di denaro per armonizzare,evitare sfavorevoli dinamiche,e non è difficile comprendere che chi avrà la gestione del clima controllerà il potere. In termini di efficacia e stile abbiamo visto negli anni film inquietanti,coinvolgenti,nati dalla volontà etica di porsi interrogativi su quanto le ambiguità dei politici potrebbero da addito a circostanze irreparabili. Pensiamo a pellicole che richiamano ad assetti presenti,il cui futuro parrebbe consegnato a piani totalitari se qualcuno non si organizzerà in opposto per difendere la libertà degli individui. Le cyber connessioni sono divenute una perturbazione di massima allerta e grandi autori (Michael Mann, Oliver Stone) hanno guardato a questo consegnandoci sfondi da suggestivi,intelligenti thriller sulla verosimiglianza e con il coraggio della denuncia civile. Quando si parla di caldo,ghiaccio,tempeste e siccità invece sta prevalendo ancora nella società un contatto solamente emotivo,nel migliore dei casi inquadra un immaginario apocalittico che sbigottisce ma non arma di risolutezza per salvare la Terra. In mezzo manca l’analisi approfondita e l’inizio di passi determinanti per stabilire i veri interventi difensivi,mentre lobby e poteri cercano di portare il pallino dalla loro parte. Così esiste solo priorità da titoli e confusione mediatica,perciò oggi anche il cinema si adegua pur avendo il match ball di un invito irrinunciabile per scavare a fondo,proporre un’altra buona occasione da libero testimonial dove magari la vaghezza potrebbe far da balia a minacciose prospettive. Dietro il clima intanto monta la paura? Allora si fa un filmone old style per rompere gli argini del box office che invece di soldi non potrà farne mai. Oltretutto se una storia usa troppo cliché di genere obsoleto mancando sviluppo negli input causali,introspettivi non avremo mai un rapporto identificativo con quanto succede. Nello spazio i satelliti geostazionari per le rilevazioni climatiche stanno cambiando strategie diventando parte attiva nel complotto per un pianeta da spiaggia sommersa. Alcuni uomini guidati da potenti,annidati nella solita Casa Bianca,cercano di condurre il folle progetto che li dovrà portare al comando. Qualcuno li ostacolerà cercando in parallelo di risolvere qualche situazione familiare da lacrimuccia. La parabola della vicenda in un test d’identità sfrutta le dinamiche socio terroristiche sulle discussioni del clima,inserendovi onde bibliche e improbabili crimini da meteo infausto contemplando la più generica lista dei disaster movie meno appetibili.