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SETTEMBRE 2024
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Il Meglio e il Peggio del mese
LIMONOV di Kirill Serebrennikov
Sceneggiatura di Pawel Pawlikowski,Ben Hopkins,Kirill Serebrennikov

Con Ben Whishaw,Viktoria Miroshnichenko,Odin Lund Biron

Limonov è uno pseudonimo che ricorda asprezza da limone o forse codifica il significato di limonka,bomba a mano,in russo. In tutti i casi presenta le credenziali indipendenti di un’intellettuale,scrittore,poeta di vasta e difficile collocazione ideologica che ebbe la forza di andarsene dall’Unione Sovietica quando la primavera culturale del ’68 cominciava a cambiare l’occidente. Il suo vero nome era Edwuard Savenko. Ritenendo che la terra madre fosse troppo longeva,legata ad un passato che non potesse dare consigli al presente emigrò a New York. La Grande Mela con le sue giovani opportunità sembrò offrire ottime risposte all’urgenza di libera emancipazione. La Russia dove tutto è importante ma nulla è permesso gli pareva una stretta gabbia per poter assistere veramente alla sana affermazione del comunismo. Adesso si chiama Eddie Limonov,troverà terreno fertile per la sua vulcanica libido che ha necessità di scoprire e fagocitare nuove energie. Raccontare con tempra e parole dirette la durezza dell’esistenza vissuta dal basso lo conducono sul solco tracciato da Charles Bukowski,ma è complicato far conoscere il libero lavoro in cui crede. Trasferito in Francia continuò con tenacia l’attività,stavolta vide migliori risultati. Tornò nella Russia post ’89 alla caduta del muro,s’impegnò politicamente pur senza fortuna. Limonov è una biografia a mano libera sebbene filologica nel descrivere pensiero e passioni. Introduce più che in una vita al sale di un periodo le cui architravi possono coesistere e prosperare tuttora con armonico carattere. Piacerà non solo a chi è sedotto dall’anticonformismo,qui troveranno sequenze sapide anche coloro presi dall’accesa discussione sulla storia dell’ultimo mezzo secolo. Il film sa inoltre tirar fuori un buon concetto sul talento visto nel più autentico,puro valore espressivo,e nel medesimo istante ritrae il pessimismo che accompagna la sua rivelazione mediatica. La scrittura di Limonov,poeta e narratore,lancia uno scontro efficace,ha una potenza linguistica di notevole gittata che non si concilia con la natura in fondo perbenista della cultura ufficiale. Purtroppo per pratica dominante contrasterà con le regole del successo editoriale che avrebbero impatto solidale e pregnante soltanto nei confronti della mitigazione o del compromesso. Ne godranno lautamente,secondo Eddie,i dissidenti Solženicyn ed Evtušenko. La pellicola esprime un singolare punto di vista estetico grazie al supporto d’immagini che compongono l’intera vicenda. Una gran mole di elementi visivi colti nelle loro singole diversità e nell’apparente inconciliabilità di potersi amalgamare,ma il disegno utopista,creativo e liberal che sovrasta la vicenda renderà possibile il format. Nel proposito di quegli anni mette in mente l’influenza di Andy Warhol che rompendo schemi adusi,lavorando su materiali non congrui rimodellava prospettiche nuove e autorevoli. Fluidità cronologica e stile per nulla di cornice s’incontrano nel metabolismo del film imprimendo dal montaggio stimolanti variegati incroci storici e di costume. Vedremo Edward Limonov muoversi nei più svariati e quotidiani angoli della New York anni settanta,alcuni dei quali sono estratti da clip originali ovvero documenti di strada girati in quel periodo e dove Ben Whishaw (Limonov) viene inserito con buona resa del fondale grazie alla tecnologia. Sono pezzi dal tenore immersivo che andranno a incastrarsi con eclettica singolarità nelle ricostruzioni ambientali coinvolgendo eccitati video amatoriali e il formato ridotto di altri materiali mediatici d’epoca. Mostrano un lungo viaggio tra anni sovietici,giorni e notti newyorkesi,fredde disillusioni idealistiche più vicine nel tempo. Rappresentano per paritetica necessità espressionistica un quadro di elementi apparentemente non contigui ma che rimodulano una forma descrittiva condivisibile,attraente e priva di confini prevedibili quasi fosse un omaggio alla Pop Art. Limonov,il film,centra il fulgore e le consapevolezze utopiche di una personalità come pure di un periodo sfavillante. Dentro una vita spericolata riecheggiano le svolte di un Lou Reed o introducono alla percettività Rock,seppur non basteranno alla volontà sofferta di eroi che volevano salvare il mondo.