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Vallanzasca,una vita spericolata
Ma il film di Michele Placido non studia a fondo la natura di un personaggio enigmatico
Si colloca molto dietro un analogo film con Vincent Cassel,"Nemico pubblico N°1”

Kim Rossi Stewart è Vallanzasca
Kim Rossi Stewart è Vallanzasca
Le prime sequenze del film sembrerebbero indicarci una sorpresa. Un film di Michele Placido dove la sintesi si presenta a risultanza di molto materiale girato,riprese curate e montaggio finalmente cinematografico. Un evento inatteso,certamente assente nei suoi lavori precedenti,distante dal clima diffuso in tante produzioni indigene sicuramente concepito dalla presenza finanziaria di un brand internazionale. Dopo una ventina di minuti torneremo alla consuetudine delle sue regie passate nelle quali tematiche di riferimento,politiche e civili,rimangono sovente sulle pagine del soggetto riconsegnando dallo schermo indifferenza se non proprio disaffezione verso le vicende narrate. Soprattutto gli attori talentuosi amano il gioco di convincerci con una verità manifestata da un personaggio interpretato. L’attore Placido ha sempre puntato le sue carte sul persuadere se stesso autore. Vallanzasca (Kim Rossi Stewart) in fondo promette molto,sarebbe dovuto interagire con il periodo più ribelle che ci ricordiamo,gli anni ’70,ma un livellamento della sceneggiatura che prevede il primeggiare di una cronologia troppo lunga fa naufragare ogni tentativo di approfondimento personale del protagonista e di analisi semantica del decennio.

Vincent Cassel è Jacques Mesrine
Vincent Cassel è Jacques Mesrine
L’indagine se spostata su momenti culminanti della biografia avrebbe dato lo spunto per una maggiore introspezione nella natura dell’enigmatico gangster,raggiungendo la possibile forma di ideale ritratto del personaggio,la cui definizione a tratti inversamente appare invece quella di un travet rassicurante alienando ogni carica adrenalinica di ambiguità. Il film su Renato Vallanzasca ha sciupato l’opportunità per fare relazione con una delle più importanti opere francesi apparse negli ultimi anni; un doppio film diretto da Jean-François Richet sul gangster Jacques Mesrine (Nemico pubblico N°1,L'istinto di morte - Nemico pubblico N°1, L'ora della fuga)interpretati da Vincent Cassel.Un noir incandescente che accende un quadro d’epoca,appunto i ’70,vivido e sulfureo fra criminalità e nascita del terrorismo. Osservati in parallelo,se il Mesrine di Richet condensa la fantasia e l’imprevedibile vitalità di un rocker che fissa le sue regole,il Vallanzasca di Placido amplifica le note già usate di una cover da piano bar. Soltanto l’intervento invasivo dell’uomo politico di turno,ignorante di cinema,che si mette in evidenza con una strumentale quanto banale contrapposizione,poteva fornire un assist di gloria mediatica al film con tre giorni di pubblicità gratuita al marketing della pellicola
Franco Ferri