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All Eyez on Me: Il lato shakespeariano di Tupac
L’ambizione di una star del rap che amava solo far le cose più giuste
Un potere sottile e ambiguo tra intrighi moderni per essere o non essere

Tupac e il rap come essenza di vita
Tupac e il rap come essenza di vita
All Eyez on
Me ancor prima di diventare un film è stato l’ultimo album pubblicato dal rapper Tupac Shakur (2Pac) che fu ucciso in circostanze ancora misteriose nel 1996. Per la critica musicale rappresenta il lavoro più complesso e completo dell’artista,un punto di arrivo che trovò un grande successo di vendite con più di dieci milioni di copie effettive e una permanenza nella carismatica classifica di Billboard per oltre due anni fino al ’98. Sotto il profilo della storia discografica può venir considerato uno degli ultimi fenomeni delle vendite prima dell’era digitale. La vicenda raccontata riprende quel titolo che in misura certa dà slancio leggendario all’artista rappresentando coerentemente la sintesi e la personalità di Tupac; il grande bisogno di esprimere il suo io artistico tra la gente,ma in parallelo l’ansia di riuscire a cambiare quelle cose della società e del sistema ancor oggi inique per i neri d’America. All Eyez on Me è un film che a buon diritto celebra nel cinema senso e sguardo prospettico di un’icona del mondo hip hop,descritta durante una pur breve vita,mai soggiogata dalle facili scelte,sempre alla ricerca di come far ciò che è veramente giusto. Tupac Shakur nasce tra le lotte per i diritti civili dei primi anni settanta quando l’ideale antirazziale,la voglia di giustizia e nuove libertà contagiavano le strade degli Stati Uniti. Il bambino grazie all’influenza della madre Afeni,Black Panter integralista,e del patrigno Mutulu,leader rivoluzionario ricercato dall’Fbi,scoprirà da subito un orizzonte diverso dagli altri coetanei,in vero molto insorgente per trovarsi ad appuntamenti fondamentali del proprio destino. La scansione biografica non cerca a tutti i costi ogni dettaglio temporale di 2Pac,rifugge dall’ufficialità,sa evitare inutili capitoli che avrebbero sfociato in classiche banalità,cerca la costruzione della personalità nel momento in cui questa sarà in grado di creare e gestire un nuovo ruolo,modello confacente per sé stesso e per l’identificazione del medesimo con le tensioni del pubblico. Del resto la sua crescita dovrà coincidere e far emergere l’affresco complessivo di una società interamente black delineata nel divenire,mentre manifesta gli aspetti contrastanti,espressivi di una cultura viva,non dimenticando le ambiguità più deleterie che non saranno poi così diverse da quelle dell’altra parte bianca. L’anima di Tupac ha uno spessore squisitamente e sottilmente shakespeariano che scrive nel profondo i rapporti con gli altri e con i tratti semantici delle canzoni. Gli aspetti vengono risaltati brillantemente nello sviluppo della vicenda quando fratelli di strada e amanti di corridoio sfidano nel segno di un perfido bacio il vincolo più indissolubile che diviene una lama spietata in nome di un potere infame e infamante. Sistema e meccanismi imperterriti si nascondono dietro affabili figure per metterlo in fuorigioco con le debolezze più intime ma la propria forza è un elemento che può portare a ribaltare gli effetti. Ci sarà un momento dove lo stato del potere andrà a identificarsi con un equilibrio dal sapore privilegiato in cui la condizione di star lo porrà nel massimo di adrenalina per essere o non essere. Puoi gestire il tuo trono per arricchirti ma d’inverso avere una finestra molto speciale per indicare ai consanguinei la strada su come liberarsi da vecchie e nuove schiavitù. Nasci a New York,vivi a Los Angeles,muori a Las Vegas,l’esistenza pianifica un viaggio che nel pianeta americano sublima il senso di un moderno mito tuttora in vortice. All Eyez on Me offre senza reticenze o ipocrisie studiate a tavolino questa chiave di lettura,i venticinque anni vissuti da Tupac sfilano pacatamente riflessivi e d’improvviso violenti cercando il filo che guida all’itinerario in una società dai due volti,dove quello migliore viene rappresentato da quello schietto,artistico figurato nel messaggio della musica.
Franco Ferri